
La penuria del medicinale riguarda tutto il territorio nazionale a parte alcune zone, come Lazio ed Emilia Romagna
L’inverno si fa sentire ormai dappertutto e cominciano i primi malanni ma a quanto pare manca il vaccino antinfluenzale da destinare alla popolazione attiva, ovvero le persone che, pur non appartenendo alle categorie a rischio, desiderano sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale perché, spostandosi per motivi di lavoro o di studio, sono più esposte al contagio. La denuncia arriva da Federfarma che ha chiesto di rivedere le modalità di approvvigionamento e distribuzione, spiegando che la penuria del medicinale è diffusa in tutta Italia a parte alcune zone come Lazio ed Emilia Romagna.
Nella maggior parte dei territori invece i vaccini in farmacia non sono arrivati o sono arrivati in quantità talmente esigue da risultare insufficienti a soddisfare la domanda dei cittadini che comincia ad essere davvero consistente.
Alcune organizzazioni territoriali di Federfarma hanno ceduto le poche dosi ricevute per la popolazione attiva alle strutture pubbliche che non ne avevano a sufficienza per vaccinare le persone appartenenti alle categorie a rischio. Ma questo non basta. «E’ evidente che nel meccanismo di approvvigionamento dei vaccini qualcosa non ha funzionato – ha sottolineato il presidente di Federfarma nazionale Marco Cossolo. – Il diritto alla salute deve essere garantito in maniera equa su tutto il territorio nazionale e non può dipendere dalla capacità della singola amministrazione regionale. Bisogna correre ai ripari per evitare di ritrovarsi in questa incresciosa situazione anche il prossimo anno. Le soluzioni potrebbero venire dagli acquisti centralizzati a livello nazionale, in modo da superare la frammentarietà imposta dal Titolo V della Costituzione, e dalla distribuzione per conto effettuata attraverso la rete delle 19.000 farmacie sul territorio».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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