“Le prime dosi già a gennaio”
In Italia sta finalmente calando la curva epidemiologica e la pressione sulle terapie intensive, con 81 ricoverati in meno. Ma il ministro della Salute Speranza avvisa che non è questo il momento di abbassare la guardia. «Per la stabilizzazione dei primi risultati c’è bisogno di altre settimane di sacrifici e poi di una cura di mantenimento – ha spiegato. – L’onda resta ancora molto alta quindi attenzione a non scambiare un primo raggio di sole con scampato pericolo. Non facciamoci illusioni, se abbassiamo la guardia la terza ondata è dietro l’angolo». L’obiettivo del Governo è piegare la curva senza un lockdown generalizzato. «L’esperienza di queste settimane ci dice che la scelta di un modello su gradi di rischio appare essere in grado di appiattire la curva del contagio senza un lockdown – ha proseguito. – La situazione pero è seria e non può essere sottovalutata».
Per quanto riguarda i vaccini il ministro ha sottolineato che l’acquisto è centralizzato e sarà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani. «E’ probabile che saranno necessarie due dosi per ogni vaccinazione, l’Italia ha opzioni 202 milioni di dosi. Le prime dosi – ha affermato ancora – potranno cominciare ad essere disponibili da gennaio». Ad oggi sono state indicate due date da Ema: 29 dicembre per l’esito dell’autorizzazione del vaccino Pfizer e 12 gennaio per quello di Moderna. «Avremo 8 milioni di dosi da Pfizer e 1,346 mila dosi da Moderna – ha aggiunto. – Cuore della campagna vaccinale secondo le previsioni sarà tra la prossima primavera e l’estate».
Le categorie da vaccinare in primis sono gli operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale delle Rsa per anziani, persone in età avanzata e ovviamente i malati di Covid. Scorte di vaccini saranno destinate anche ai territori più in difficoltà.
di: Maria Lucia PANUCCI
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