
Declassificata dalla tabella in cui si trovano eroina e cocaina
La cannabis medica è molto usata in Italia da 13 anni. Secondo il rapporto dell’International Narcotics Control Board, il fabbisogno italiano in questo senso è di 1.950 chilogrammi l’anno: la sostanza infatti viene venduta per alcune terapie ai pazienti in possesso di regolare prescrizione medica.
La produzione e l’importazione della cannabis però non riescono a coprire questo fabbisogno: il ministero della Salute ha reso noto chelo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze nel 2019 ha distribuito alle farmacie cannabis per 157 chili. Lo Stato ha integrato importando 252 chili dall’Olanda, ma manca molto per colmare il gap rilevato dal report. Gap che ha fatto molto discutere in passato perché l’impossibilità di procurarsi legalmente la cannabis costringeva i pazienti all’autoproduzione in molti casi, e più volte era stato chiesto che venisse rispettato il diritto alla cura.
Adesso, con la riforma attuata dalla Commissione delle Nazioni Unite varata a partire da una serie di misure proposte dall’Oms, tutto questo potrebbe cambiare: la cannabis è stata declassificata, tolta dalla categoria in cui figurano sostanze come eroina e cocaina, e riconosciuta per il suo valore medicale.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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