
Tra le più colpite dalla crisi da coronavirus, le piccole e medie imprese hanno avuto un crollo di 420 miliardi
Il 2020 è stato un anno nero per le piccole e medie imprese italiane, tra le più colpite dall’emergenza sanitaria ed economica dovuta al coronavirus, e questo benché nelle ultime settimane l’economia di tutta l’Eurozona si stia stabilizzando (approfondisci qui).
Secondo uno studio condotto dalla Cgia di Mestre, il fatturato delle Pmi è crollato nel 2020 di 420 miliardi, corrispondenti al 13,5% di perdita su un totale di circa 3.100 miliardi di fatturato totale nel Paese. E questo nonostante le misure che il Governo ha messo in atto per cercare di arginare la crisi.
«Al netto delle misure a sostegno della liquidità e agli effetti dello slittamento delle scadenze fiscali, il Governo quest’anno ha stanziato 29 miliardi di euro di aiuti diretti alle imprese colpite dalla pandemia – ha spiegato il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – ciò vuol dire che a fronte di un crollo del fatturato dell’intero sistema economico del Paese, circa 420 miliardi, il tasso di copertura ha sfiorato il 7%». Si tratterebbe quindi di una cifra irrisoria, un impatto insignificante.
Le percentuali sono molto diverse per quanto riguarda i big digitali. Secondo uno studio di Mediobanca (di cui abbiamo parlato qui) il fatturato dei big digitali in Italia è aumentato del 17%: un vero successo, con tutto ciò che ne consegue e con la diatriba circa il sistema fiscale che accompagna questi dati.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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