
Le ministre Bellanova e Bonetti si astengono perché lamentano l’assenza del Mes. Nella conferenza stampa di oggi pomeriggio Italia Viva annuncerà le sue decisioni
Il Recovery Plan c’è (guarda qui la composizione). Lo ha approvato questa notte il Consiglio dei ministri che lo trasmetterà ora al Parlamento e alle parti sociali, mentre sarà inviato entro metà febbraio a Bruxelles per ottenere i fondi europei che servono per finanziare la ripresa post-Covid.
L’ok al piano è arrivato da tutti i ministri, tranne le due di Italia Viva, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, che lamentano l’assenza del Mes. Era stato lo stesso Matteo Renzi a preannunciare la decisione, se non fosse stato dato il via libera all’attivazione di almeno una quota del Mes sanitario.
Le ministre renziane definiscono “incomprensibile” la rinuncia al fondo salva-Stati, lamentano ritardi sulle urgenze del Paese e sui nuovi ristori. «Il Mes non è compreso nel Next Generation, non è questa la sede per discutere il punto», è la replica di Conte. Dello stesso avviso anche Gualtieri. «Il Mes non ha nulla a che vedere con il programma Next Generation Eu e anche se si decidesse di attivarlo, non avremmo a disposizione risorse per investimenti aggiuntivi», spiega il ministro dell’Economia.
«Il Mes non c’entra, non c’è ragione per astenersi», sottolineano a loro volta Francesco Boccia e Enzo Amendola, mentre il ministro della Salute, Roberto Speranza, ricorda quanto fatto per contrastare la pandemia, anche in termini di risorse. Il confronto viene descritto assai teso, lo strappo di Iv non rientra e le ministre si astengono. Ma a Cdm terminato, Gualtieri esulta comunque: «E’ stato un gran lavoro, più importante d’ogni polemica. Ora via al confronto in Parlamento e nella società».
E’ inutile negare però che tira davvero una brutta aria. Il varo del Recovery Plan senza il Mes ha certificato lo scontro totale tra il premier Giuseppe Conte ed il leader di Italia Viva Matteo Renzi che con la conferenza stampa di oggi pomeriggio annuncerà le sue decisioni.
Fra poche ore, dunque, potrebbe essere la crisi di Governo a dominare la scena politica italiana. Non a caso Conte accelera e convoca un doppio Cdm, uno in serata sul nuovo dl anti-Covid con lo stato di emergenza che potrebbe essere prorogato al 30 aprile, l’altro domani sul nuovo scostamento per i ristori di gennaio. Obiettivo mettere in cassaforte i provvedimenti più cruciali per il Paese.
Dal Colle, intanto, filtra preoccupazione con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella amareggiato per il precipitare della crisi in un momento di grande incertezza per il Paese, proprio mentre i numeri della pandemia continuano a salire.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ASKANEWS
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