
Pfizer rassicura che dalla prossima settimana la fornitura torna a regime. Oltre 100 mila i richiami di vaccino fatti in Italia
I tagli nelle consegne delle dosi comunicati da Pfizer e da AstraZeneca faranno slittare di circa quattro settimane anche i tempi previsti per la vaccinazione degli over 80. Da subito le dosi a disposizione saranno utilizzate innanzitutto per effettuare il richiamo nei tempi previsti a coloro che hanno già ricevuto la prima somministrazione, cioè soprattutto per gli operatori sanitari. Ad annunciarlo è stato il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, che ha spiegato che non basteranno né le 8,7 milioni di dosi Pfizer garantite nel primo trimestre, né quelle di AstraZeneca, le cui prime consegne dopo il via libera dell’Ema arriveranno soltanto il 15 febbraio e sono state sottostimate ora a 3,4 milioni di dosi. Restano infine, per i primi tre mesi, il milione e 300 mila di Moderna, che da martedì ne consegnerà circa 60 mila. «Tra due settimane, se tutto va bene – ha affermato – avremo un mercato con i tre vaccini: il che significa riprendere con maggior forza, completare la vaccinazione per i medici e gli infermieri e cominciare con gli over 80. Questo tipo di rallentamento coinvolge tutta l’Europa e buona parte del mondo, ma confido che il ritardo possa essere colmato più avanti».
Per ovviare ai problemi sulla linea produttiva Sileri ha lanciato la sua idea: «Servirebbe un accordo quadro a livello europeo che consentisse di operare per conto terzi, realizzando una sinergia tra le compagnie oggi operative e altre realtà attualmente non impegnate nella produzione dei vaccini. Questo potrebbe aumentare in maniera incisiva la velocità di produzione», ha spiegato.
Anche il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha confermato che i richiami saranno “fatti e garantiti” ma che il piano va rimodulato “in base ai numeri ridotti“. «E’ evidente che, se i vaccini non ci sono, slitta di qualche settimana o mese l’immunità di gregge», ha sottolineato.
Intanto Pfizer ha ribadito che dalla prossima settimana la fornitura del vaccino tornerà a regime. Ma si è difesa parlando di “fraintendimento” sui ritardi e ribadendo che “dall’8 al 18 gennaio sono state inviate le fiale previste dal piano di ordinazione, poi c’è stata la riduzione a causa del riadattamento del sito produttivo belga di Puurs“. Con la decisione di somministrare 6 dosi invece di 5, Pfizer ha ridotto il numero di fiale, ma non di dosi previste, che resta lo stesso. E i rappresentanti di AstraZeneca sono stati invece convocati dall’Ue nelle prossime ore per fornire un programma chiaro, che consenta di pianificare le consegne e accelerare la distribuzione.
In Italia il totale delle dosi vaccinali somministrate a livello nazionale è di quasi 1,38 milioni, pari al 74,4% di quelle distribuite. Di questi sono 100.863 i richiami di vaccino anti-Covid somministrati finora, secondo l’ultimo report della Presidenza del Consiglio dei ministri.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/CESARE ABBATE
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