
Tel Aviv, Londra e Washington guidano la classifica della somministrazione delle dosi. L’Europa invece combatte con i ritardi
La campagna vaccinale mondiale contro il Covid-19 vede al momento Israele, Gran Bretagna e Stati Uniti sul podio della classifica per numero di vaccinati.
Il Regno Unito è stato il primo Paese occidentale a partire con il siero Pfizer/BioNTech lo scorso 8 dicembre e attende per la primavera 17 milioni di dosi del siero Moderna. Il premier britannico, Boris Johnson, rivendica che sia la “campagna più veloce in Europa”. Quasi 6,9 milioni di persone (oltre il 10% della popolazione) hanno ricevuto la prima dose e circa 470 mila sia la prima che la seconda. Il 75% degli ultra-ottantenni e tre quarti delle Rsa britanniche hanno ricevuto la prima dose, ha precisato il ministro della Salute, Matt Hancock. Le vaccinazioni sono già partite anche per i settantenni e per le persone vulnerabili dal punto di vista clinico. L’obiettivo è quello di aver vaccinato entro il 15 febbraio prossimo tutti gli over 70, tutte le persone vulnerabili e a tutti gli operatori sanitari e delle Rsa (circa 15 milioni di persone). Per l’autunno di quest’anno si dovrebbe invece arrivare all’immunità di gregge.
Israele ha iniziato la sua campagna lo scorso 20 dicembre ed ha inoculato la prima dose a oltre 2,7 milioni di persone, il 30% della popolazione, mentre più di 1,3 milioni hanno ricevuto entrambi le dosi. In questi giorni sono stati vaccinati anche i giovani da 16 anni in su e molti bambini con altre patologie, anche se non ci sono evidenze scientifiche dell’efficacia del vaccino per questa categoria. Secondo dati di stampa, il Paese ha pagato 315 milioni di dollari a Pfizer-Biontech e Moderna, assicurandosi poco più di 14 milioni di dosi. Il Governo si è posto l’obiettivo di vaccinare cinque milioni dei suoi 9,3 milioni di cittadini israeliani entro la fine di marzo.
Negli Usa il presidente Joe Biden ha annunciato un potenziamento della campagna di vaccinazione con l’acquisto di 200 milioni di dosi aggiuntive dei seri di Pfizer e di Moderna che dovranno essere disponibili per l’estate. In questo modo alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno ci saranno abbastanza dosi di vaccino contro il Covid-19 per inoculare 300 milioni di americani, praticamente tutta la popolazione americana.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
Ti potrebbe interessare anche: