
Troppe le divergenze con il Consiglio di Amministrazione nella vision sul futuro dell’azienda
Il CEO e co-fondatore di Parler, John Matze, è stato licenziato. A dare la notizia è stato lui stesso in una nota su Linkedin in cui spiega che la decisione è stata presa dal consiglio di amministrazione del social network, presieduto da Rebekah Mercer, ricca imprenditrice e sostenitrice del Partito Repubblicano, senza che lui venisse coinvolto.
In pratica sarebbe venuta a mancare la stessa vision sul futuro dell’azienda. «Negli ultimi mesi ho incontrato una resistenza costante alla mia visione del prodotto, la mia forte convinzione nella libertà di parola e la mia visione di come dovrebbe essere gestito il sito Parler. Ad esempio, ho sostenuto una maggiore stabilità del prodotto e ciò che credo sia un approccio più efficace alla moderazione dei contenuti. Ho lavorato infinite ore e combattuto battaglie costanti per far funzionare il sito Parler, ma a questo punto il futuro di Parler non è più nelle mie mani», ha scritto nella nota.
Parler, un’app di social media ampiamente apprezzata dai sostenitori di Trump perché favoriva la libertà di parola, ha visto un picco negli utenti in seguito alla sospensione permanente del presidente da parte di Twitter. La mancata censura da parte dell’azienda e l’insufficiente moderazione hanno però portato Apple e Google a rimuovere l’app dai rispettivi store e soprattutto Amazon a spegnere la piattaforma estromettendola da AWS (leggi qui). A nulla poi è servito il ritorno sul web tramite il (piccolo e chiacchierato) servizio di hosting Epik. Ormai le frizioni con il CdA erano evidenti e conclamate e a farne le spese è stato il CEO in prima persona.
Matze ha detto al suo vecchio staff che si prenderà qualche settimana di pausa prima di cercare nuove opportunità lavorative.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: