
L’export di beni manufatti segna -11,5% in primi 10 mesi del 2020
L’industria manifatturiera italiana chiuderà il 2020 con un calo tendenziale del giro d’affari del 10,2%, pari a 132 miliardi di euro in meno rispetto al 2019. E’ quanto stima il rapporto Analisi dei Settori Industriali – febbraio 2021 di Prometeia in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
Tutti i maggiori player dell’Eurozona hanno subito l’impatto dell’emergenza sanitaria: nella media dei primi 11 mesi del 2020, l’indice della produzione industriale registra un calo del 13% in Italia e Francia, del 10,8% in Germania e del 10,5% in Spagna.
Per quanto riguarda le esportazioni italiane di beni manufatti, queste sono risultate in calo dell’11,5% nei primi 10 mesi del 2020. «Il dato riflette un calo moderato nel terzo trimestre 2020 (-3,4%), dopo un marcato ripiegamento nel trimestre primaverile (-27,8%) e di un moderato peggioramento in ottobre (-7,2%), che testimonia il grado di incertezza che ancora caratterizza gli scambi mondiali», si legge nel report.
Il contributo negativo più rilevante all’evoluzione del nostro export è giunto dai partner continentali (-11,8% le vendite nell’area Ue, nel gennaio-ottobre), ma una dinamica cedente riguarda anche le vendite extra-europee (-11,1%), incluse quelle asiatiche (-14,8%), che però hanno visto un recupero intenso degli scambi con la Cina nella seconda parte dell’anno (+13% tra luglio e ottobre), trainato da settori quali meccanica, automotive, alimentare e bevande e da settembre anche la moda.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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