Per Prometeia vi sono i presupposti affinché l’economia italiana esca dalla crisi inflazionistica senza sperimentare una vera e propria recessione ma solo un periodo di prolungata stagnazione
L’economia italiana ha chiuso il 2022 con una crescita del Pil del 3,8% ed anche nel primo trimestre di quest’anno è risultata fra le più dinamiche dell’area euro, con un incremento trimestrale dello 0,6% e un aumento per l’intero 2023 che Prometeia stima pari a +1,1% (in rialzo dal +0,7% stimato a marzo). Lo rileva il Rapporto di Previsione di Prometeia, dal quale emerge che il Pil italiano è superiore a quello pre-Covid del 2,5%, “un risultato migliore degli altri tre maggiori Paesi europei: a fronte di una maggiore debolezza dei consumi, spiccano l’ottima performance delle esportazioni e, soprattutto, l’eccezionale ciclo degli investimenti in costruzioni, che hanno fatto da volano per tutta la filiera“.
Per Prometeia “vi sono quindi i presupposti affinché l’economia italiana esca dalla crisi inflazionistica senza sperimentare una vera e propria recessione ma solo un periodo di prolungata stagnazione, finché l’inflazione non sarà stata domata“. La discesa dell’inflazione potrà manifestarsi già nella seconda parte del 2023, spinta in particolare dal calo del prezzo dell’energia.
Sempre per il 2023 Prometeia stima che il Pil dell’Eurozona registri un +0,7% e quello del mondo un +2,6%.
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