
Pfizer-BioNtech hanno chiesto all’Ue 54 euro a dose ma poi ne accettarono 15
Via libera dall’Istituto Superiore di Sanità e dal‘Aifa alla fase 2 del vaccino di Reithera. A dare l’annuncio è stato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, a margine dell’inaugurazione dell’acceleratore lineare per radioterapia presso il Policlinico Tor Vergata di Roma. «Speriamo di concludere entro l’estate anche la fase 3 – ha aggiunto – e di conseguenza di iniziare la produzione a settembre. Lo studio che è stato fatto è su 100 milioni di dosi l’anno».
Intanto emergono retroscena importanti sul contratto stipulato dall’Ue con la Pfizer-BioNTech in merito alla distribuzione del suo vaccino. Secondo quanto riportano alcuni media tedeschi entrambe le case avevano proposto all’Ue il proprio vaccino anti-Covid al prezzo esorbitante di 54,08 euro a dose per un contratto del valore di 27 miliardi di euro per 500 milioni di dosi. Questo spiegherebbe la reticenza iniziale della Commissione europea che ha siglato il contratto con il consorzio americano-tedesco solo a novembre dopo aver strappato il prezzo di 15,50 euro a dose.
Gli Stati Uniti, sempre secondo quanto riportano i media tedeschi, avevano ottenuto il prezzo scontato (circa 16 euro a dose) già a luglio con un ordine di 100 milioni di dosi per un totale di 1,95 miliardi di dollari.
A 54,08 euro, il vaccino BioNTech sarebbe stato più di 20 volte più costoso di una dose del vaccino che AstraZeneca ha sviluppato insieme all’Università di Oxford.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/FABIO FRUSTACI
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