
Le vendite online sono da record
Il Covid ha affossato anche il mercato globale di arte e antichità che nel 2020 ha segnato un calo del 22% rispetto al 2019, attestandosi a 50,1 miliardi di dollari. A dirlo è il Rapporto Art Basel-UBS, secondo cui anche le aste pubbliche hanno visto un tracollo: ben il 30% in meno nell’anno della pandemia per un valore di 17,6 miliardi di dollari. Crescita del 36%, invece, per le le aste private, arrivate a oltre 3,2 miliardi.
Per quanto riguarda le fiere d’arte i numeri sono piuttosto eloquenti: il 61% è stati cancellato, il 37% ha invece tenuto eventi in presenza, mentre il rimanente 2% ha scelto una strada ibrida con eventi alternativi. Il contesto ha inevitabilmente portato a un calo delle vendite totali, che hanno portato il valore delle fiere al solo 13% del mercato globale, a cui va aggiunto un 9% derivato dalle fiere online.
Da un punto di vista territoriale i tre principali mercati, Stati Uniti, Regno Unito e Cina, continuino a detenere la maggior parte del valore (82%), con la predominanza (42%) americana dove però rispetto al 2019 si è comunque registrato, nell’anno della pandemia globale, un calo del 24%, il più pesante dal 2009, anche se il valore complessivo è qui comunque superiore del 76% rispetto al dato di 11 anni prima. Nel Regno Unito il calo è stato del 22%, mentre nel mondo cinese si è limitato al 12%.
A sostenere il settore sono state le vendite online che nel 2020 hanno raggiunto la cifra record di 12,4 miliardi di dollari, raddoppiando il risultato dell’anno precedente, e arrivando così a coprire il 25% del valore complessivo del mercato.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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