Secondo l’Osservatorio Findomestic il 90% degli italiani è dipendente dall’auto ma il 79% ne condanna l’impatto sull’ambiente
Il rapporto degli italiani con l’auto è stato messo in crisi dalla pandemia e dalla crescente sensibilità ambientale. Questo quanto emerso da un focus auto 2021 condotto dall’Osservatorio Findomestic, società di credito al consumo del gruppo BNP Paribas, in 15 tra i principali mercati di tutto il mondo.
Il focus è stato condotto in Belgio, Brasile, Cina, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Sud Africa e Turchia.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo il focus, il 79% degli italiani condanna l’auto per l’impatto che ha sull’ambiente (69% in Europa e 72% nel mondo). Allo stesso tempo 6 su 10 non potrebbero farne a meno e oggi più che mai la considerano indispensabile per evitare i mezzi pubblici e muoversi in sicurezza.
Dopo un anno di pandemia, quindi, l’automobilista italiano non vive più l’auto come passione (solo il 4% degli intervistati contro il 21% in Europa e il 25% nel mondo) e ritiene come questo mezzo di trasporto abbia un ruolo troppo importante nella società (59% tra gli italiani contro il 51% in Europa e 56% nel mondo).
Gli italiani (90%), insieme a cinesi (93%), sudafricani e brasiliani (entrambi al 91%) vivono tuttavia una vera e propria “dipendenza” dall’auto (83% media Europa, 85% media Mondo) per i propri spostamenti quotidiani oggi ridotti all’essenziale a causa delle restrizioni. Il 46% degli intervistati italiani ha diminuito gli spostamenti nel tempo libero e oltre la metà (52% in Italia e 55% di media nel mondo) ha ridotto l’uso dell’auto per il fine settimana e le vacanze.
Aumenta l’attenzione verso l’ambiente: l’88% degli italiani (82% nel resto del mondo) si dice disposto a usare ancora meno l’auto in città e ad utilizzare di più in alternativa mezzi di trasporto ecologici come biciclette o monopattini per salvare il pianeta, ma anche per combattere lo stress accumulato fra traffico e parcheggi introvabili.
Nonostante stia cambiando l’approccio degli italiani verso l’automobile, rimane costante nel tempo il loro attaccamento a questo oggetto che su una scala da 1 a 10 conta un gradimento medio di 7,3 punti nel nostro Paese, subito dopo la casa (8,4) e lo smartphone (7,5). Attaccamento simile solo agli spagnoli, mentre per i francesi si attesta a 6,6 e negli Stati Uniti al 6,8. A livello globale sono in particolare i ceti sociali più alti a essere più attaccati alla propria auto (7,4), mentre le persone a basso reddito lo sono molto meno.
Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio Findomestic, il 77% degli italiani che valuta l’acquisto di un’auto nei prossimi 12 mesi darà priorità al Made in Italy. Sentimento condiviso con i turchi (88%), seguiti da spagnoli (86%) e giapponesi (85%).
Cresce anche l’interesse per l’auto elettrica, veicolo del futuro per l’86% del campione italiano, una convinzione condivisa mediamente dal 77% degli intervistati negli altri Paesi. Oltre l’80% degli intervistati in Europa e nel Mondo, inoltre, ritiene che l’elettrico possa risolvere i problemi di inquinamento dell’aria e acustici e poco meno (il 75% in Europa e il 79% nel mondo) addirittura quello del riscaldamento globale. Cinesi e britannici sono i più numerosi a voler passare all’auto elettrica, rispettivamente 27% e 28%, rispetto al 17% degli italiani e della media globale.
Italiani e spagnoli sono, d’altro canto, i più orientati all’acquisto di un’auto ibrida (43% e 42% rispetto alla media del 26%). Olandesi e sudafricani sono i più numerosi a difendere la benzina (43% e 44 % contro il 9% degli italiani e il 28% della media mondo). I turchi sono gli unici o quasi rimasti a sostenere il diesel in modo significativo (28% rispetto al 14% dell’Italia e della media mondo).
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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