Dalle aziende due mila miliardi in 10 anni per finanziare i piani pubblici di rilancio. “Abbiamo bisogno di un fisco più equo per affrontare i danni della pandemia”
«Il sistema fiscale degli Stati Uniti non funziona più, così come il modo in cui gli stessi americani pensano alla tassazione delle società». Ad affermarlo è il segretario del Tesoro Usa, Janet Yellen, la quale sottolinea che la riforma fiscale non è un gioco “a somma zero“, con le società da una parte e il Governo dall’altra, ma che “ci sono politiche che sono reciprocamente vantaggiose e Washington ne ha un esempio proprio davanti agli occhi“, riferendosi al piano dell’amministrazione Biden. da due mila miliardi per ammodernare le infrastrutture (guarda qui).
Il dipartimento del Tesoro ha anche pubblicato il Made in America Tax Plan Report che punta in particolare a raccogliere circa due mila miliardi di dollari in profitti realizzati all’estero delle multinazionali statunitensi. A questi utili verrebbe applicata un’aliquota del 21% e , di pari passo, verrebbero interdette molte delle scappatoie abitualmente utilizzate per eludere il prelievo. A questo scopo Yellen ha invitato i Paesi di tutto il mondo a fissare un’aliquota minima comune su questo tipo di profitti. L’obiettivo è quello di bloccare quella corsa verso il basso che ha contraddistinto la competizione fiscale tra Paesi negli ultimi decenni.
Ma nel piano c’è anche altro. A cominciare dall’incremento dell’aliquota sui profitti delle aziende che risale al 28% dopo che Donald Trump aveva abbassato dal 35 al 21%. Il progetto di riforma si propone di dar vita ad un sistema fiscale più equo e che pesi di meno sui redditi da lavoro. Nel documento si evidenzia come la quota delle tasse sui redditi da lavoro sul totale delle entrate federali sia progressivamente salita dal 50% del 1950 fino all’attuale 85%. Viceversa la quota delle aziende si è ridotta dal 28 all’8%. «Le nostre entrate fiscali sono ai livelli più bassi in generazioni e se continueranno a scendere avremo meno soldi da investire in strade, ponti, banda larga e ricerca e sviluppo», ha affermato Yellen presentando il piano.
Gli Stati Uniti risultano essere uno dei Paesi con la più bassa incidenza del gettito da tasse sulle aziende rispetto al Pil: meno dell’1% a fronte di valori prossimi al 3% di Paesi come Svizzera, Danimarca, Olanda, Israele, Gran Bretagna. «Scegliendo di competere sulle tasse, abbiamo trascurato di competere sulle abilità dei nostri lavoratori e sulla forza delle nostre infrastrutture. È una competizione autolesionista e né io né il presidente Biden siamo più interessati a parteciparvi. Vogliamo cambiare il gioco», ha concluso il segretario.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/JIM LO SCALZO
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