
La polemica ruota intorno al fenomeno del cyberbullismo e dei predatori da social
Mark Zuckerberg e il suo staff stanno lavorando in queste settimane alla creazione di una nuova versione di Instagram dedicata esclusivamente ai pre-adolescenti con il controllo dei genitori (leggi qui). L’idea nasce dal fatto che, benché il social network, di proprietà di Facebook, consenta solo a chi ha più di 13 anni di iscriversi, in realtà verificare l’età su internet non è facile e molti bambini approdano online pur non potendo in teoria starci. Perciò con lo sviluppo di una app studiata per i minori di 13 anni, Facebook spera di aiutare i pre adolescenti a usare in modo positivo i social network. Per realizzare questo obiettivo sta lavorando con esperti di sviluppo infantile e salute mentale, dando priorità a sicurezza e privacy. Inoltre, sta cercando dei modi per rendere più difficile per gli adulti interagire con gli adolescenti, nel caso abbiano mostrato comportamenti potenzialmente sospetti.
Ciò nonostante, quasi 100 gruppi di difesa dell’infanzia e dei consumatori di Nord America, Europa, Africa e Australia, hanno rivolto un appello a Zuckerberg perché lo sviluppo dell’applicazione orientata ai più piccoli sia abbandonato. «Instagram sfrutta la paura dei giovani di perdersi e il desiderio di approvazione da parte dei pari – scrivono in una lettera – l’attenzione incessante della piattaforma sull’aspetto, l’auto-presentazione e il marchio presenta sfide per la privacy e il benessere degli adolescenti».
I firmatari della lettera criticano Facebook per le passate traversie legate ai dati e alla privacy degli utenti, cose che renderebbero l’azienda inadatta come “custode di un sito di condivisione di foto e di messaggistica sociale per bambini”.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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