
Il Ceo e fondatore ha 29 anni e vive ad Hong Kong. Dal 2019, oggi FTX gestisce circa 10,7 miliardi di dollari di scambio al giorno
Continua spedita la crescita di FTX, una delle piattaforme di trading di criptovalute più conosciute al mondo. FTX è stata fondata da Sam Bankman-Fried, un miliardario di soli 29 anni, vegano, che vive ad Hong Kong insieme a diversi coinquilini e che spesso dorme in ufficio.
Figlio di due professori della Stanford Law School, Bankman-Fried ha studiato fisica al Massachusetts Institute of Technology e, invece di intraprendere la carriera nel mondo accademico, come aveva pensato, ha deciso di entrare in finanza, sperando di fare una fortuna per poterla dare in beneficenza. Nel 2017, vedendo opportunità nei bitcoin, Bankman-Fried ha fondato Alameda Research. In seguito, ha costituito FTX con alcuni colleghi di Alameda. Tra le organizzazioni che Bankman-Fried sostiene sono OpenAI, un laboratorio di ricerca che cerca di garantire che l’intelligenza artificiale benefici l’umanità, e la Nuclear Threat Initiative, che mira a ridurre la minaccia delle armi nucleari e biologiche.
L’anno scorso il giovane californiano ha attirato l’attenzione dei media per aver donato cinque milioni di dollari a sostegno della campagna di Joe Biden. Secondo il Wall Street Journal, questo lo rende il secondo più grande Ceo sostenitore di Biden dopo Michael Bloomberg. La donazione, secondo le sue dichiarazioni, è stata fatta perché considerava la sconfitta di Trump come importante per la stabilità geopolitica.
La scorsa settimana FTX ha concluso un accordo con la National Basketball Association da 135 milioni di dollari della durata di 19 anni per comprare i diritti di denominazione dello stadio di basket dei Miami Heat. Ciò vuol dire che, a partire dalla stagione NBA 2021-22, lo stadio American Airlines Arena diventerà l’FTX Arena. Stando a quanto dichiarato da FTX, l’accordo vuole promuovere la piattaforma disponibile in Usa, più piccole e con una gamma ridotta di prodotti rispetto alle operazioni FTX orientali.
Prima di entrare nel mondo dei bitcoin, Bankman-Fried ha lavorato per il gigante del quantitative-trading Jane Street Capital. Il consenso alla piattaforma FTX è dovuto sia alla gestione di cripto più affidabile di molti dei suoi concorrenti sia per la politica di FTX di donare l’1% delle sue entrate in beneficenza. D’altro canto, molti sono rimasti perplessi dal suo approccio aggressivo nel lancio di nuovi mercati, approccio a volta ai limiti del consentito dalla legge degli Stati Uniti.
Tra i servizi più innovativi di FTX ci sono l’offerta di azioni tokenizzate, ovvero monete digitali che tracciano il valore delle azioni di aziende come Tesla, GameStop o BioNTech, ma anche il contratto pre-IPO, che permette ai trader d’oltremare di scommettere sulle valutazioni previste di aziende come Robinhood. Al momento le azioni tokenizzate di FTX stabiliscono un mercato da soli 1,3 miliardi di dollari scambiati in un anno, ma i sostenitori delle crypto li vedono come un modo per liberare le azioni da vincoli inutili. Infatti, a differenza delle azioni normali, le azioni tokenizzate sono scambiate tutto il giorno, nonostante l’apertura o la chiusura delle borse americane, e possono essere accessibili agli investitori di tutto il mondo. Anche Binance ha recentemente introdotto la propria versione delle azioni tokenizzate di FTX.
«Niente più funziona solo dalle 9:30 alle 16:00, cinque giorni alla settimana» – ha detto Bankman-Fried in un’intervista. – «C’è in realtà un sacco di spazio per innovare nelle borse azionarie». Secondo il Ceo, le azioni tokenizzate non sono molto più complesse delle ricevute di deposito americane (ADR). I token di FTX possono essere riscattati per le reali azioni sottostanti presso una casa di investimenti tedesca regolamentata, CM-Equity, che aiuta a mantenere il prezzo dei token in linea con quello delle azioni reali. Pe quanto riguarda i contratti pre-IPO, invece, quando la società sottostante diventa quotata, i questi si convertono in azioni tokenizzate di quella società.
Qualcuno però rimane scettico. «Questi sono strumenti molto nuovi e complessi» – ha commentato Lee Reiners, direttore esecutivo del Global Financial Markets Center alla Duke University. – «Sono cose destinate ad esplodere ad un certo punto, e poi FTX sarà sotto torchio dei regolatori e forze dell’ordine». Questi prodotti, infatti, ricadono in una zona grigia della regolamentazione: se venissero scambiati negli Stati Uniti, probabilmente rientrerebbero nella giurisdizione della Securities and Exchange Commission. Questo costringerebbe FTX a rispettare vari regolamenti, comprese le restrizioni sull’offerta dei suoi token ai piccoli investitori. Per evitare i controlli FTX opera all’estero e blocca i clienti statunitensi.
Esistono tuttavia dei precedenti rischiosi: lo scorso ottobre i procuratori federali hanno accusato i fondatori di un’altra piattaforma di negoziazione di criptovalute offshore, BitMEX, di violare le leggi antiriciclaggio a causa della sua mancata registrazione presso le autorità degli Stati Uniti. I fondatori di BitMEX hanno negato le accuse.
Nel mese di aprile, fino ad ora, FTX ha riferito di aver elaborato circa 10,7 miliardi di dollari di scambi in un giorno medio, da circa 900 milioni di dollari che erano soli 6 mesi fa. In confronto Coinbase, che ha recentemente fatto il suo debutto sul Nasdaq (leggi qui), questo mese ha gestito circa 2,6 miliardi di dollari in scambi giornalieri.
FTX non divulga i suoi dati di bilancio, ma la sua ascesa ha portato Bankman-Fried tra i ranghi delle persone più ricche del mondo. All’inizio di questo mese, Forbes ha stimato il suo valore netto a 8,7 miliardi di dollari, la maggior parte dei quali è legata alla sua quota di proprietà di FTX e a vari token.
Alcuni trader non vedono di buon occhio il fatto che Bankman-Fried gestisca sia FTX che una società di cripto-trading, Alameda Research, un tipo di accordo che non sarebbe permesso in altri mercati, come le borse degli Stati Uniti. Bankman-Fried risponde dicendo che Alameda non ottiene alcun vantaggio speciale su FTX e le attività sono tenute separate per evitare conflitti di interesse.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/SASCHA STEINBACH
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