
Nel 2020 il lockdown ha paralizzato il settore
Secondo i dati pubblicati dal ministero dei Trasporti, nel mese di aprile le immatricolazioni in Italia sono state 145.033: un balzo in avanti del 3.276,8%, un vero boom, rispetto allo stesso mese del 2020. Come già accaduto per i primi mesi dell’anno tuttavia, c’è da considerare che durante il lockdown il settore delle auto aveva subito una contrazione esemplare: infatti, se i dati di aprile 2021 vengono messi a confronto con lo stesso periodo del 2019, si nota una flessione del 17,1%. Nei primi quattro mesi dell’anno, infine, il totale delle immatricolazioni è stato di 592.181, il 68,4% in più dello stesso periodo del 2020 ma il 16,9% in meno rispetto al primo quadrimestre del 2019. «La situazione del mercato italiano dell’auto è molto più negativa di quanto appaia dall’unico raffronto significativo, quello con il 2019, perché allora non erano previsti incentivi per le vetture più richieste, quelle con emissioni di CO2 da 61 a 135 gr/km, mentre nel primo semestre 2021 questi erano in vigore per 250 milioni di euro – hanno spiegato dal Centro Studi Promotor – questo stanziamento ha sostenuto la domanda senza riuscire a compensare l’impatto della pandemia e a ciò si aggiunge che lo stanziamento si è esaurito l’8 aprile, ma ha continuato a operare per lo smaltimento degli incentivi prenotati prima e per un ulteriore modesto stanziamento di 13 milioni per utilizzare i fondi derivanti da incentivi prenotati nel 2020 e non utilizzati. La spinta degli incentivi prenotati prima dell’esaurimento dei fondi dovrebbe continuare per la prima metà di maggio».
Tuttavia con la fine degli incentivi potrebbe aprirsi una crisi molto grave, quasi catastrofica, secondo Promotor, pertanto Anfia e Unrae hanno chiesto un rifinanziamento degli incentivi.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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