Le questioni più urgenti riguardano le tasse per i colossi tecnologici
Un’aliquota fiscale minima globale per le società. Ne è convinta anche Kristalina Georgieva, direttrice operativa del Fondo Monetario Internazionale, sottolineando il suo appoggio a Janet Yellen nello sforzo della Segretaria del Tesoro USA per coinvolgere e sollecitare il G20 nel dibattito su una riforma fiscale internazionale. «Un approccio multilaterale è l’unico modo per garantire che le imprese multinazionali altamente redditizie paghino tasse sufficienti e le paghino nei Paesi in cui registrano un impegno significativo, compresi quelli in via di sviluppo e a basso reddito – ha detto alla presentazione online di un volume dell’FMI che raccoglie contributi sul tema. – Siamo particolarmente ottimisti per un accordo globale sulla tassazione del reddito delle società nel 2021. Ed è necessario e urgente evitare, lungo la strada, il rischio di finire in una caotica guerra fiscale o commerciale in cui tutti perdono».
Secondo la numero uno dell’FMI, la necessità di affrontare due crisi disastrose e molto costose come la pandemia da Covid-19 e il cambiamento climatico offre “un’opportunità unica per ripensare e aggiustare il sistema fiscale internazionale, in modo da creare un sistema che sia veramente adatto per il ventunesimo secolo“.
Secondo Georgieva le questioni più urgenti riguardano le tasse per i colossi tecnologici. «Molte di esse hanno prosperato durante la pandemia, facendo affari in quasi tutti i Paesi – ha sottolineato. – Ma regole in vigore da sempre danno diritti di tassazione solo ai Paesi in cui le imprese hanno una presenza fisica. I giganti di Internet, e molte altre aziende, evitano invece le tasse localizzando preziosi beni immateriali in Paesi a bassa tassazione e trasferendo lì anche i loro profitti».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/IAN LANGSDON
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