
Pressing sul Governo per la riapertura dei ristoranti al chiuso e delle palestre. Il Giappone estende lo stato d’emergenza fino al 31 maggio. La Germania equipara chi ha due dosi di vaccino e chi ha il test negativo. In Australia divieto di arrivi dall’India non oltre il 15 maggio
Oggi si decide, come di consueto, come l’Italia sarà colorata a partire da lunedì e per una settimana. C’è attesa per la cabina di regia, che in base ai dati sui contagi Covid, decreterà le nuove fasce delle Regioni: la Valle d’Aosta, unica zona rossa rimasta, potrebbe passare in arancione, Puglia, Basilicata e Calabria sperano di diventare gialle, il Veneto rischia di diventare arancione, la Sardegna resta in bilico. Intanto sale anche questa settimana l’indice Rt che passa da 0,85 a 0,89, mentre cala l’incidenza da 146 a 127.
Le Regioni spingono per maggiori aperture. L’obiettivo, fermo restando che il 15 riapriranno sia le piscine all’aperto sia i centri commerciali nel fine settimana, è quello di anticipare al 17 maggio l’apertura delle palestre e dei ristoranti al chiuso, prevista invece dal decreto per il 1 giugno. I governatori chiederanno anche di rivedere il sistema delle fasce, cercando di eliminare il criterio sull’incidenza, quello che con 250 casi ogni 100 mila abitanti fa scattare automaticamente la zona rossa. Quanto al coprifuoco, difficile che il Governo decida di eliminarlo totalmente e, dunque, si va verso il posticipo alle 23 o a mezzanotte, rinviando all’inizio di giugno ulteriori scelte.
Situazione completamente diversa in Giappone dove è stato appena esteso lo stato di emergenza dettato dalla pandemia da covid-19, a meno di 80 giorni dalle Olimpiadi di Tokyo. Lo riferiscono fonti ufficiali secondo cui rimarrà in vigore fino al 31 maggio.
In Germania è stato approvato l’ammorbidimento delle misure anti-Covid per i vaccinati e i guariti, e dunque già dal weekend sarà in vigore l’equiparazione di chi è coperto con due dosi di vaccino a chi presenta un test negativo (guarda qui).
Il divieto assoluto di arrivi dall’India, imposto dal governo di Canberra e accompagnato da dure sanzioni, non sarà esteso oltre la scadenza programmata del 15 maggio. E i voli di rimpatrio di australiani rimasti bloccati in India riprenderanno dopo la fine del bando. Lo ha annunciato il primo ministro australiano Scott Morrison, precisando che sono previsti tre voli charter di rimpatrio prima della fine di maggio.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ROBERTO MONALDO / LAPRESSE / POOL/ ANSA
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