E il crollo è del 41,7% se si prende in considerazione il solo settore del gioco fisico
Crolla nel 2020 la spesa per il gioco in Italia. Nonostante le restrizioni, le quarantene forzate e l’aumento dei canali online, è calata del 33,5%. E il crollo è del 41,7% se si prende in considerazione il solo settore del gioco fisico. Le conseguenze si vedono anche sul gettito erariale, la cui incidenza sulle entrate è scesa ai minimi dal 2006. La fotografia emerge dal primo rapporto di ricerca sul settore del Gioco in Italia, nato dalla collaborazione tra la Luiss Business School e Ipsos e realizzato con il sostegno dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
I dati vanno confrontati con il 2018 quanto il settore contava 9.265 imprese, 42.818 occupati, con un fatturato complessivo di oltre 15 miliardi di euro e un valore aggiunto di oltre tre miliardi di euro.
Dallo studio emerge che il 67,7% della popolazione italiana maggiorenne, ossia 31.350.000 di individui ha effettuato qualche tipo di gioco nel 2020. Sono stati stimati, tuttavia, circa 4,4 milioni di giocatori in canali illegali, per lo più uomini e residenti nel Sud e nelle Isole.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: