
Lo chiarisce una circolare del ministero degli Interni. Unimpresa: ingestibile per tre operatori su quattro
È arrivata ieri sera una specifica del Viminale per quanto riguarda l’uso del Green Pass e soprattutto le verifiche del certificato da parte di forze dell’ordine e ristoratori.
È stato specificato che verranno fatte verifiche a campione in particolar modo nei luoghi della movida e fortemente turistici. Anche gli esercenti potranno chiedere di esibire un documento di identità, quindi di accedere alla “seconda fase” di controllo, oltre a usare l’app che scannerizza il codice QR del certificato. La scelta sarà discrezionale ma verificare i documenti diventerà un obbligo nei casi di “abuso o elusione delle norme”. Vale a dire quando sarà manifesta l’incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione.
In caso non venga accertata la corrispondenza tra certificato e identità del possessore la sanzione sarà applicabile solo all’avventore, a meno che non risultino evidenti responsabilità a carico dell’esercente.
Per quanto riguarda gli eventi sportivi e gli spettacoli, saranno gli steward e i gestori delle strutture a dovere e poter controllare i pass. «Ci auguriamo che la nostra ‘richiesta’ della carta di identità avvenga soltanto laddove si ravvisi una palese contraffazione del certificato. E in quel caso, se il cliente si rifiuta di esibire il documento, chiameremmo le forze dell’ordine. Non possiamo sostituirci a un pubblico ufficiale», ha avvisato il direttore generale di Fipe Roberto Calugi.
Tuttavia secondo un sondaggio condotto dal Centro studi di Unimpresa tra le sue 120 mila micro, piccole e medie imprese associate, il 76% di bar, ristoranti ed esercizi commerciali in genere aperti al pubblico boccia il controllo del documento di identità.
La doppia verifica benché sia stata resa obbligatoria è un’operazione non gestibile per tre operatori economici su quattro.
Intanto, nelle città il Green Pass è attivo ma non si sono verificati particolari problemi, complice anche il fatto che la maggior parte delle persone preferisce mangiare all’aperto in questo periodo dell’anno.
Il problema al momento è stato accantonato anche in vista dell’udienza generale di Papa Francesco nelle prossime ore in Aula Paolo VI in Vaticano: in questo caso per assistere non servirà la certificazione verde.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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