L’ad della multinazionale statunitense guarda oltre le carenze attuali: il giro d’affari dei semiconduttori nel settore automotive potrebbe raddoppiare in meno di un decennio e raggiungere così i 115 miliardi di dollari
Intel investirà 80 miliardi di euro in due stabilimenti per la produzione di microchip. A detta del nuovo ceo della multinazionale statunitense, Pat Gelsinger, si tratta di “una grande sfida“, alla luce delle carenze attuali ma anche “di una grande opportunità“. Secondo lui infatti il giro d’affari dei semiconduttori nel settore automotive potrebbe raddoppiare in meno di un decennio e raggiungere così i 115 miliardi di dollari. I microchip arriveranno a rappresentare più del 20% nella distinta base dei nuovi veicoli premium entro il 2030, oltre cinque volte in più rispetto al 4% registrato nel 2019.
Ma al momento la carenza di chip e le strozzature dell’offerta continuano a pesare sul fatturato delle case automobilistiche globali. Basti pensare che secondo uno studio di Boston Consulting Group tra i 7 e i 9 milioni di veicoli non potranno essere prodotti quest’anno a causa della scarsità dell’offerta di semiconduttori.
Il potenziale è però davvero alto ed Intel lo vede. Per questo, oltre al maxi investimento, la multinazionale ha annunciato l’intenzione di stabilire uno spazio dedicato all’attività di fonderia presso la sua fabbrica in Irlanda e di lanciare l’iniziativa Intel Foundry Services Accelerator per aiutare i progettisti a migrare i chip automobilistici su nodi avanzati.
di: Maria Lucia PANUCCI
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