
Rivista al rialzo anche la prospettiva dell’Europa. L’aumento dell’inflazione + transitorio, esclusa una stretta della Bce
S&P Global ha alzato le stime di crescita dell’Italia nel 2021 al +6%, dal +4,9% previsto a fine giugno. Limate da +4,9% a +4,4% quelle per il 2022 mentre è confermata una crescita del +1,8% nel 2023. Questo è in sintesi quanto emerge dall’Economic Outlook Europe di settembre dell’agenzia Usa.
Sono state riviste al rialzo anche le prospettive dell’Europa: «Il rimbalzo dell’economia europea da quando sono state tolte le restrizioni in marzo-aprile è stato sorprendentemente forte, sia in termini di Pil che di occupazione, spingendoci ad alzare le nostre stime di crescita al 5,1%, dal 4,4% della nostra precedente previsione», si legge nel report.
S&P ha anche aumentato dal +1,8% al +2,2% le stime sull’inflazione nel 2021 per via della “forza della ripresa” che “ha causato carenze di materiali e l’aumento dei prezzi“. Ma l’aumento è considerato transitorio ed è prevista una decelerazione già dal prossimo anno. «L’aumento transitorio dell’inflazione non deve essere un motivo per un ulteriore inasprimento della politica monetaria della Bce – sottolinea la nota. – Di conseguenza non ci aspettiamo che la Bce interrompa gli acquisti netti complessivi di asset prima della fine del 2023 e quindi non ci aspettiamo nessun rialzo dei tassi fino alla fine del 2024».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/JUSTIN LANE
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