
Torna, seppur parzialmente, in presenza il Watches and Wonders Geneva: attesi fra i partecipanti i campioni del luxury “a misura di polso”
Puntuale come un orologio svizzero – è proprio il caso di dirlo – arriva l’annuncio della nuova edizione di Watches and Wonders Geneva, appuntamento irrinunciabile per gli amanti dei quadranti e delle lancette.
È una notizia che risolleva i collezionisti e gli appassionati dall’abisso della pandemia, responsabile dello svolgimento interamente online delle ultime due manifestazioni: rimane comunque, per sicurezza, il formato ibrido, che contemplerà la componente in presenza nelle strutture del Palexpo.
Appuntamento, dunque, al 30 marzo del prossimo anno nella capitale del cantone francofono, dove verranno ospitati nomi consolidatissimi della rassegna come Hublot, Tag Heuer e l’autoctona Zenith – tutte facenti capo al gruppo LMVH – ma anche maison per la prima volta a Ginevra come Chopard, Patek Philippe, Rolex e Tudor.
Completano il cast altri nomi ricorrenti dell’evento, soprattutto locali, a cominciare da IWC Schaffhausen, Jaeger LeCoultre, Piaget e Vacheron, ma anche aziende più “generaliste” – se così possono definirsi gli articoli di lusso – come Chanel, Van Cleef & Arpels e Cartier.
Epicentro e punta di diamante – ci si conceda un’altra metafora sfarzosa – del summit sarà come sempre il Carré des Horlogers, sezione dedicata a una quindicina di artigiani indipendenti, rappresentati da nomi in ascesa come Angelus, Armin Strom, Arnold & Son e Cyrus.
Sarà quindi una mostra all’insegna della cautela, con discorsi di apertura, panel, dibattiti e convegni organizzati in modo tale da poter essere seguiti tanto in presenza, quanto dalla scrivania del proprio PC. «Nulla, però, potrà competere con l’evento fisico – dichiara però una nota scritta dagli organizzatori. – Incontrarsi, ammirare i prodotti, vedere e toccare gli esemplari straordinari, parlarne, interagire: a questo mirano i principali marchi del settore orologiero».
di: Andrea BOSCO
FOTO: ANSA
LEGGI ANCHE: Lusso, a causa del Covid la moda ha perso 10 miliardi di dollari
Ti potrebbe interessare anche: