
La pandemia ha messo in crisi diversi settori nel territorio britannico, di certo non quello delle scommesse telematiche
Era una situazione pronosticabile, tanto per restare in tema: rispetto alla fase pre-pandemica, l’hobby del gioco d’azzardo è incrementato di circa 6 volte fra gli scommettitori britannici nel 2020.
È l’ultima rilevazione dell’Università di Bristol, che nel suo Journal of Gambling Studies ha riscontrato un aumento esponenziale di giocatori d’azzardo in rete, principalmente uomini, in concomitanza con l’instaurazione del lockdown.
Inizialmente disorientati dalla chiusura dei loro betting center di fiducia, molti inglesi hanno trovato riparo nel poker, nel bingo e nelle varie simulazioni di casinò scaricabili sui loro dispositivi elettronici.
Come per tutti, agli appassionati di roulette e affini non è rimasto altro che portare il proprio passatempo prediletto fra le mura di casa e dedicarvisi con maggiore lena, vista l’incapacità di partecipare alla maggior parte delle attività sociali.
Pesanti le ripercussioni sulle categorie sociali e sui ceti più fragili, ulteriormente esacerbate dal fenomeno gemello del bisogno compulsivo di alcol, con cui una buona parte dei gambler ha accompagnato le proprie giocate.
Emblematiche le parole del professor Alan Emond, ricercatore dell’ateneo che ha condotto la rilevazione: «il forte legame tra il binge drinking e il gioco d’azzardo regolare è di particolare preoccupazione, poiché sono entrambi comportamenti di dipendenza che possono avere gravi conseguenze sociali e sanitarie», ha spiegato.
L’abisso della ludopatia, poi, resta sempre dietro l’angolo e parla soprattutto al maschile, visto che durante l’applicazione delle misure di confinamento gli uomini a giocare più di una volta a settimana erano il triplo delle donne.
di: Andrea BOSCO
FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI
LEGGI ANCHE: Sale giochi e scommesse: persi quattro miliardi per via del covid
Ti potrebbe interessare anche: