
Dopo il nulla di fatto di ieri le parti sociali chiedono una flessibilità di accesso alla pensione rispetto agli attuali 67 anni, età che da un decennio non ha eguali in Europa
Draghi e i sindacati sono distanti ed è alta la tensione sul tema pensioni. Dopo il nulla di fatto di ieri (leggi qui), ora è atteso un nuovo round, in vista dell’approvazione in Cdm della manovra 2022.
A spiegare cos’è andato storto nella riunione di ieri a Palazzo Chigi c’ha pensato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri che, intervistato a Radio anch’io su Radio 1, ha detto: «ieri la trattativa con il governo sulle pensioni è andata male perché non ci sono vedute identiche, per il futuro noi chiediamo di pensare di più ai giovani e alle donne. E se il presidente del Consiglio Mario Draghi pensa ai giovani ma non costruisce per questi posti stabili e non garantisce pensioni dignitose allora non pensa ai giovani, pensa a tutelare le multinazionali a cui diamo già tanti soldi. Quanto all’ipotesi di sciopero generale lo facciamo se lo proclamiamo, dobbiamo capire cosa si decide in Consiglio dei ministri».
I sindacati hanno presentato al Governo una riforma complessiva e strutturata della previdenza e delle pensioni. «Il tema va negoziato con il sindacato, non accettiamo assolutamente fughe in avanti e provocazioni, invece serve aprire una discussione per parlare di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro e dobbiamo negoziare una pensione di garanzia per i giovani», ha detto il leader della Cisl, Luigi Sbarra, ad Agorà su Rai Tre.
E proprio ieri con il Governo i sindacati hanno insistito sulla necessità di introdurre una flessibilità di accesso alla pensione rispetto agli attuali 67 anni, età che da un decennio non ha eguali in Europa. Mediamente nei Paesi Ue gli uomini vanno in pensione a 64 anni e quattro mesi, le donne esattamente un anno prima, mentre gli italiani oltre due anni anni dopo rispetto agli altri cittadini europei. «Noi oggi chiediamo di riallineare l’età di pensionamento a quello che avviene nella media dei paesi dell’Unione Europea. E’ una richiesta sacrosanta e il Governo farebbe bene ad ascoltarci», ha detto il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA / CIRO FUSCO
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