
Le aziende globali lanciano nuovi metodi per contrastare la lotta allo spreco del cibo, trasformando i rifiuti in nuove pietanze
Secondo una ricerca condotta da Food Navigator, lo spreco alimentare rappresenta una piaga pari alle emissioni di carbonio. Il tema, che è uno di quelli in agenda nella Cop26 (leggi qui), in linea di principio è caldo specialmente in famiglia dove si insegna il valore degli alimenti.
Eppure è proprio tra le mura domestiche che si registrano i dati peggiori: infatti secondo l’UNEP Food Waste Index 2021, nel 2019 sono andate sprecate 931 milioni di tonnellate di cibo di cui il 61% proprio in famiglia.
Eliminare lo spreco di cibo in casa è il risultato di una serie di comportamenti che andrebbero adottati sistematicamente. I dati dell’UNEP riportano che nel 2020 in Italia sono stati gettati 27 kg di cibo a testa, circa 529 grammi a settimana.
Un’altra analisi, stavolta sulle aziende, è stata condotta da Future Brand che ha individuato le strategie dei marchi per contrastare gli sprechi alimentari. «Adottare un racconto di marca controcorrente, eco-consapevole e proattivo rispetto al food waste è una leva di differenziazione e una modalità per ingaggiare i giovani, più sensibili e informati riguardo ai temi legati all’ambiente e più scettici di fronte a false promesse e strategie di marketing», spiega la strategist Elena Vardanega.
Numerosi sono gli esempi virtuosi individuati dall’analisi di Future Brand. In Canada, ad esempio, il marchio di maionese Hellmann di Unilever ha sperimentato lo Use-Up Day coinvolgendo mille famiglie: i partecipanti sono stati invitati a combinare gli avanzi di cereali, proteine e verdure con vari tipi di spezie per creare nuove ricette.
Grazie a questa iniziativa le famiglie hanno ridotto lo spreco alimentare in media del 33% in 5 settimane. Altro esempio è rappresentato dall’israeliana Wasteless, tra le sette startup finaliste alla prima edizione di FoodTech Accelerator 2019, che ha realizzato etichette elettroniche le quali grazie ad un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale scalabile, riducono automaticamente i prezzi, applicando sconti man mano che gli articoli si avvicinano alla data di scadenza.
Anche la multinazionale americana Mondelez, che ha collaborato con la Upcycled Food Association, ha definito le linee guida per le startup che compongono il suo Snacks Futures, l’hub di innovazione in cui vengono sviluppati nuovi prodotti. Tra questi: CaPao Fruit Bites, snack fatti con scarti dei frutti del cacao e Dirt Kitchen Snacks, che propone veggie crisps a base di pomodori, zucchine e carote essiccati.
Il segreto è impiegare gli ingredienti riciclati per ricette e prodotti ultra-appetibili come ha fatto Unilever nella sua linea di gelati Cremissimo in Germania, proponendo un nuovo gusto al cioccolato prodotto al 40% con gelato inutilizzato. Dal suo lancio nel 2020, Cremissimo ha venduto 1,2 milioni di vaschette, consentendo un risparmio totale pari a 160 tonnellate di gelato.
Infine ad infrangere i canoni estetici ci ha pensato Babaco Market, la startup che raccoglie frutta e verdura di stagione scartata per piccoli difetti o perché non conformi agli standard dei canali di distribuzione per poi consegnarli direttamente a casa ogni una o due settimane in un box con ricette e consigli anti-spreco.
di: Filippo FOLLIERO
FOTO: ANSA
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