A fini pensionistici si possono recuperare gli anni di studio
Il riscatto di laurea è una misura che permette di andare in pensione anticipatamente facendo “convalidare” gli anni trascorsi all’università in anni contributivi.
Il riscatto di laurea esiste in due versioni: agevolato e ordinario.
Il primo è valido per i lavoratori che si sono laureati prima del 1996 e hanno optato per il metodo contributivo. Come riferisce l’Inps, il riscatto di laurea in formula agevolata è accessibile anche a tutti i lavoratori che abbiano studiato dopo il 1995. Il costo forfettario per il 2021 è di 5.265 euro, completamente deducibili.
Con il riscatto agevolato l’incremento della pensione è minimo: poco più di 200 euro lordi al mese per ciascun anno universitario che si riscatta.
Il riscatto ordinario, invece, può costare più di 100 mila euro.
Il costo è determinato con le norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.
L’Inps mette a disposizione un servizio gratuito per fare una simulazione.
Cosa si può riscattare? Diploma universitario, di specializzazione, dottorato di ricerca, laurea triennale e specialistica. Per i diplomi rilasciati dagli istituti di alta formazione artistica e musicale, possono essere riscattati i corsi attivati dall’anno accademico 2005-2006 e che danno luogo al conseguimento di diplomi accademici, di specializzazione e di formazione alla ricerca. Infine, dal 12 luglio 1997 è possibile riscattare due o più corsi di laurea.
Cosa non si può riscattare? Gli anni fuori corso, quelli già coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto.
Chi può richiederlo? Soggetti inoccupati non iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza, inclusa la Gestione Separata, che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero.
I richiedenti dovranno versare un contributo per ogni anno da riscattare, “pari al livello minimo imponibile annuo degli artigiani e commercianti moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’Assicurazione Generale Obbligatoria, vigente nell’anno di presentazione della domanda“, ha spiegato l’Inps.
Il periodo da riscattare si può collocare nel sistema retributivo o contributivo. Nel primo caso, il costo viene determinato in base ai criteri previsti dall’articolo 13 della legge 12 agosto 1962, n. 1338, che prevede differenze in base a età, periodo da riscattare, sesso e retribuzioni percepite negli ultimi anni.
Nel secondo caso, il costo è determinato applicando l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda di riscatto, nella misura prevista per il versamento della contribuzione obbligatoria dovuta alla gestione pensionistica dove opera il riscatto stesso.
Come si presenta domanda? Sul sito dell’Inps, versando l’importo del riscatto in un’unica soluzione o dilazionandolo in un massimo di 120 rate mensili senza interessi.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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