
Il piano prevede di dividere le sue due attività principali: il business dell’energia e delle infrastrutture da quello dei dispositivi elettronici e dell’archivio dati
Toshiba, esattamente come General eletric, prepara il piano per dividersi in tre società. L’obiettivo è quello di scorporare il business dell’energia e delle infrastrutture da quello dei dispositivi elettronici e dell’archivio dati.
La mossa arriverebbe dopo le pressioni da parte degli investitori che da tempo chiedono una struttura più mirata. Tre entità separate quindi, ciascuna meglio organizzata e focalizzata per sbloccare il valore per gli azionisti in un modo molto più credibile ed efficace di quanto la Società possa ottenere nella sua forma attuale. «Per Toshiba, i suoi azionisti, dipendenti e clienti – dice l’azienda ? il Separation Plan rappresenta anche un punto di svolta significativo nella sua evoluzione. Si avvale di una struttura di spin-off fiscalmente qualificata consentita dalla recente normativa e rappresenta la prima per un’importante azienda giapponese di tali dimensioni e importanza. Questo approccio riflette la determinazione di Toshiba a seguire un percorso che aumenterà il valore a lungo termine per gli azionisti e fa avanzare l’intento della recente legislazione di aprire ulteriormente e rivitalizzare l’economia giapponese. Il Separation Plan è solo l’inizio di un processo che contempla una trasformazione significativa di ciascuna società indipendente, posizionandole meglio per una crescita redditizia sostenuta, garantendo al contempo rendimenti a breve termine per gli azionisti».
Per preparare il piano Toshiba ha avviato una revisione strategica durata cinque mesi che, perlomeno nei risultati, somiglia al maxi riassetto in casa General electric che lunedì ha annunciato di voler scindere le proprie attività in tre società quotate a partire dal 2023 che si concentreranno su sanità, energia e aviazione.
La decisione potrebbe non soddisfare completamente gli azionisti stranieri, alcuni dei quali hanno chiesto la vendita di Toshiba a una società di private equity che probabilmente sarebbe più aggressiva nel dividere la società giapponese.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/KIMIMASA MAYAMA
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