Le entrate tributarie salgono del 19,7%
Cala il debito pubblico in Italia. A settembre, stando al report mensile di Bankitalia dal titolo Finanza pubblica: fabbisogno e debito il debito delle amministrazioni pubbliche è diminuito di 27,9 miliardi di euro rispetto ad agosto, risultando pari a 2.706,4 miliardi. «Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (15,6 miliardi) – spiega Bankitalia – è stato più che compensato dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (43,3 miliardi, a 96,3). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio hanno complessivamente ridotto il debito di 0,1 miliardi».
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori il debito delle amministrazioni centrali è diminuito di 28,3 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali è aumentato di 0,3. Il debito degli enti di previdenza è rimasto invece stabile. Alla fine di settembre la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 24,1%, 0,6 punti percentuali in più rispetto al mese precedente. La vita media residua del debito è rimasta stabile, a 7,6 anni.
A settembre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 35,6 miliardi di euro, in aumento del 19,7% rispetto allo stesso mese del 2020. Nei primi 9 mesi del 2021 sono state pari a 323,8 miliardi, in aumento del 12,4% (35,7 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Oltre al più favorevole quadro macroeconomico, tale incremento riflette l’effetto di alcuni fattori straordinari, tra i quali gli slittamenti di alcune imposte di competenza del 2020.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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