Si attendono ulteriori circolari dell’Inps per sciogliere alcuni nodi del contributo
Dal primo gennaio 2022 sarà possibile presentare domanda all’Inps per l’assegno unico universale. Questo sussidio andrà a inglobare tutti gli altri sostegni attualmente previsti per i nuclei con figli e sarà calcolato sulla base del proprio Isee (abbiamo spiegato qui i dettagli del provvedimento): una vera e propria rivoluzione per le famiglie che cominciano infatti a presentare i primi dubbi. Fra tutti: cosa succede se i genitori sono divorziati o separati?
In linea generale, in caso di separazione o divorzio, l’assegno va ripartito in egual misura fra chi esercita la responsabilità genitoriale. Gli accordi di separazione devono comunque tener conto del sussidio che, se assegnato ad uno solo dei genitori, inciderà sul contributo al mantenimento stabilito dal giudice. A tal proposito, è possibile anche che i genitori stabiliscano di fruire al 50% del sussidio, ripartendolo in parti uguali.
Seguendo questa logica, se il minore è in affido esclusivo sarà il solo genitore affidatario a ricevere l’assegno (in mancanza di un diverso accordo). In tal caso, si attendono delle circolari dell’Inps per fare chiarezza su alcuni dettagli “operativi”, ad esempio per stabilire se il genitore non affidatario debba approvare la richiesta dell’assegno pur non beneficiandone. Se invece è presente la figura di un tutore legale, il contributo viene riconosciuto “nell’interesse esclusivo del minore tutelato“.
È già stato precisato che i percettori di reddito di cittadinanza hanno diritto anche all’assegno unico familiare; in questo caso il sussidio verrà calcolato sulla base di precisi requisiti e sarà attribuito “d’ufficio“: non sarà quindi necessario fare richiesta.
Una volta attribuito, l’assegno unico avrà validità annuale, da marzo 2022 fino a febbraio 2023.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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