Sostenuta dalla crescita dei Beni energetici. Unc: “è una Caporetto per i consumi”. Codacons: “un massacro per le famiglie”
Per il mese di novembre, l’Istat ha stimato che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività ha registrato un aumento dello 0,6% su base mensile e del 3,7% su base annua; la stima preliminare era a +3,8%.
Accelerano l’inflazione di fondo e quella al netto dei soli beni energetici: dall’1,1% di ottobre all’attuale 1,3%.
Sono livelli che non si raggiungevano da settembre 2008, quando l’inflazione si era attestata a +3,8%.
«Anche se il dato definitivo è leggermente migliorato, si tratta comunque di una stangata che rallenterà la ripresa in corso e che rischia di diventare una Caporetto per i consumi. Un Natale in bianco sarebbe letale per molti commercianti che sono ancora ben lungi dall’aver recuperato le perdite registrate durante la pandemia e che fanno affidamento sulle prossime festività per salvare l’anno», ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, sottolineando che a fare da traino al rialzo dell’inflazione sono i prezzi di luce, gas e carburanti.
Dello stesso avviso il Codacons, che definisce la stangata dell’inflazione “un massacro”: il +3,7% di rialzi peserà per 1.137 euro in più annui a famiglia. «Si tratta del tasso di inflazione più alto degli ultimi 13 anni, un andamento al rialzo che avrà pesanti effetti sui consumi delle famiglie – ha spiegato il presidente Carlo Rienzi – il forte incremento dei listini al dettaglio avrà conseguenze negative sulla spesa di Natale, riducendo gli acquisti delle famiglie legati alla festività: come già previsto dalle indagini del Codacons e confermato dalle organizzazioni dei commercianti, caleranno quest’anno numero ed entità dei regali, e ci sarà una forte contrazione della spesa nel settore dei viaggi di fine anno, proprio come reazione al forte rialzo di prezzi e tariffe in tutti i settori».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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