Dalle nuove assunzioni allo smart working, ecco cosa cambia nel settore pubblico
Il 2022 è un anno di rilancio e riforme per la Pubblica Amministrazione, con diversi interventi previsti per il settore pubblico all’interno della manovra di Bilancio. Complessivamente, come ricordato dal ministro Brunetta, sono stati stanziati oltre tre miliardi di euro nel triennio per sostenere queste riforme, con l’obiettivo di “rimettere la PA e i dipendenti pubblici al centro della crescita sociale ed economica del Paese, dalla parte dei cittadini e delle imprese”.
Ma cosa cambia, nello specifico?
Come già visto (qui) è tornata la raccomandazione a favorire il lavoro agile anche nel pubblico: l’ultima circolare del ministero prevede che «la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle amministrazioni pubbliche è quella svolta in presenza ma resta l’obbligo di assicurare il rispetto delle misure sanitarie di contenimento del rischio di contagio da Covid19».
La novità più importante è rappresentata dal capitale umano. Sono stati stanziati 935 milioni di euro perchè vengano portate a termine nuove assunzioni: 100 milioni nel 2022, 200 milioni nel 2023, 225 nel 2024, 210 nel 2025 e 200 milioni a partire dal 2026. Le assunzioni si concentreranno su agenzie fiscali, aziende, enti pubblici e ministeri per quanto riguarda le funzioni centrali; personale degli enti locali per quanto riguarda le funzioni locali appunto; istruzione e ricerca; sanità.
Ma sono previste delle novità anche per le figure già operanti nel pubblico. Salgono, per esempio, gli stipendi dei sindaci: sono stati stanziati per questo 100 milioni per il 2022, 150 milioni per il 2023, 220 per il 2024.
Per quanto riguarda il comparto delle forze armate, nel prossimo triennio verranno destinati 120 milioni per il rafforzamento del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico.
A partire dal 2022 è previsto un salario accessorio di produttività per i dipendenti pubblici, cioè per tutti coloro che si distingueranno per efficienza nel lavoro: per garantirlo sono stati stanziati 200 milioni di euro.
Per il personale pubblico non dirigente sono inoltre previsti nuovi percorsi di carriera, e per finanziarli sono stanziati 95 milioni di euro. Per riqualificare i dipendenti pubblici sono stati previsti ulteriori 50 milioni di euro per il Fondo per la formazione.
È stato previsto anche un intervento sul personale del Coni: il trasferimento al Comitato olimpico di alcuni contratti di lavoro in essere con Sport e Salute Spa e l’assunzione di nuovo personale a tempo indeterminato per sopperire alle carenze di organico.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: