Nella media del 2021 l’indicatore si è attestato a 17,6, un decimo di punto in più rispetto al 2020 e quasi tre punti in più nei confronti del 2019
Cresce il disagio sociale nel nostro Paese. Nella media del 2021 il Misery Index elaborato da Confcommercio si è attestato a 17,6 punti, un decimo in più rispetto al 2020 e quasi tre punti in più nei confronti del 2019. La colpa è della “progressiva ripresa dell’inflazione, che ha interessato molti dei beni e servizi che le famiglie acquistano con maggior frequenza e che di fatto ha di fatto vanificato i miglioramenti conseguiti sul fronte dell’occupazione”, come spiega l’Ufficio Studi dell’Associazione.
A dicembre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato infatti un’ulteriore accelerazione, attestandosi al 4% su base annua, tendenza che dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi.
Sempre a dicembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9%, in diminuzione di un decimo di punto su novembre ma cresce il numero degli inattivi: +35 mila unità su novembre.
Sempre nello stesso mese le ore autorizzate di Cig sono state quasi 78 milioni a cui si sommano i circa 42 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà, in aumento rispetto a novembre. Del totale delle ore autorizzate il 71,9% aveva causale Covid-19, con un’incidenza doppia rispetto a novembre.
Oltre il 50% delle ore autorizzate con questa causale è riconducibile a imprese del turismo, del commercio e dei servizi di mercato, a sottolineare lo stato di difficoltà in cui ancora versano molte aziende del terziario.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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