Buone notizie arrivano dal fronte economico italiano. A febbraio l’indice di disagio sociale, calcolato da Confcommercio (Misery index), si è attestato a 12,8, il livello più basso da agosto 2009. Il calo è sintesi di un ulteriore rallentamento dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto e di un moderato aumento della disoccupazione estesa.
La disoccupazione estesa ha segnato un lieve aumento a 8,5% a fronte dell’8,3% del mese precedente e sempre a febbraio si registra un aumento di 41mila occupati sul mese precedente e una crescita di 46mila persone in cerca di lavoro. A questi andamenti si è associata, dopo un trimestre di crescita, una riduzione degli inattivi (-65mila sul mese, concentrati prevalentemente tra gli uomini). Queste dinamiche hanno portato a una crescita del tasso di disoccupazione ufficiale, salito al 7,5%.
Nello stesso mese le ore autorizzate di cassa integrazione sono state di poco inferiori a 45,6 milioni, a cui si sommano poco meno 911mila di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà.
«Il dato – si legge in una nota – è sintesi di fenomeni articolati: da un lato l’aumento delle persone che svolgono una ricerca attiva di un lavoro, in un contesto di prolungata crescita dell’occupazione, potrebbe essere il sintomo del ritorno sul mercato di una parte degli scoraggiati, dall’altro il maggior ricorso a forme di integrazione salariale, tra coloro che sono già occupati, potrebbe essere un segnale dell’incertezza e delle fragilità che caratterizzano l’attuale fase economica. In questo contesto, in cui il contributo dell’inflazione alla riduzione o stabilizzazione dell’area del disagio sociale diviene sempre meno importante, la capacità del sistema di creare occupazione diventa prioritaria».