A pesare sarebbero il caro-energia e le “strozzature lungo le catene globali del valore”
Secondo le stime la produzione industriale italiana segnerà un altro segno meno a gennaio, cadendo dell’1,3% dopo il -0,7% di dicembre 2021.
A rendere note le previsioni è il centro studi di Confindustria che punta nuovamente il dito contro i rincari energetici (leggi qui).
«La contrazione è dovuta al caro-energia (elettricità +450% a gennaio 2022 su gennaio 2021) e al rincaro delle altre commodity che comprimono i margini delle imprese e, in diversi casi, stanno rendendo non più conveniente produrre – dichiara la Confederazione. – A questo si sommano le persistenti strozzature lungo le catene globali del valore. Tale dinamica mette a serio rischio il percorso di risalita del Pil, avviato lo scorso anno».
«Con queste stime nel IV trimestre del 2021 si registrerebbe un aumento di appena +0,5% sul III trimestre, con una variazione acquisita nel I trimestre 2022 di -1,1% – aggiungono da via dell’Astronomia. – Gli ordini in volume aumentano a gennaio dello 0,3% in rallentamento rispetto all’incremento di dicembre sul mese precedente (+0,5%). L’inversione di tendenza della dinamica dell’attività industriale è coerente con l’andamento dei principali indicatori congiunturali che negli ultimi mesi hanno segnalato un’attenuazione della favorevole performance economica».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/FABIO CIMAGLIA
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