Solo una piccola percentuale delle frodi per quattro miliardi di euro è riconducibile all’incentivo che invece non ha fatto altro che rilanciare l’intero settore edilizio dopo anni di crisi e di mancanza di lavoro
Sul fronte superbonus si lavora a un decreto per sbloccare la cessione dei crediti. Lo hanno fatto sapere i deputati del M5S Giovanni Currò e Vita Martinciglio, rispettivamente vicepresidente e capogruppo della commissione Finanze alla Camera. Una scelta definita “inevitabile” dopo le richieste arrivate dalle diverse forze politiche e da “un intero settore penalizzato gravemente“.
Tutto nasce dall’ultimo Decreto Sostegni che, in chiave antifrode, ha ridotto a una sola la cessione del credito fiscale maturato. Questo ha spinto gli operatori, Poste e Cassa Depositi e Prestiti, a congelare i servizi di acquisto dei crediti d’imposta legati ai diversi bonus edilizi (Superbonus 110%, bonus facciate ed ecobonus) per il timore che le limitazioni blocchino effettivamente tali strumenti. Ed anche Banco Bpm ha temporaneamente sospeso l’acquisizione di nuove pratiche da privati, condomini e imprese che applicano lo sconto in fattura mentre prosegue normalmente la finalizzazione delle pratiche con crediti fiscali già maturati e cedibili nel rispetto delle scadenze fissate dal decreto, e l’acquisizione di crediti fiscali dai soggetti aggregatori che operano tramite sconto in fattura.
I due deputati hanno difeso la misura, sostenendo che lo spettro delle frodi, che hanno già raggiunto quota quattro miliardi di euro, riguarda solo in minima parte il Superbonus 110%. Quello che invece bisogna evidenziare è che l’incentivo non ha fatto altro che contribuire a rilanciare il settore “dopo anni di crisi e di mancanza di lavoro” e su questa lunghezza d’onda bisogna continuare ad agire.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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