Lo sostiene l’esperto di finanza e commercialista Ben Smith, che mette in luce l’importanza di un’educazione finanziaria
Gli stipendi e i compensi commerciali dei calciatori sono fra i più alti, ma non fra i più longevi. Pare infatti che il 60% dei giocatori di calcio rischi di sperperare le fortune accumulate durante la propria carriera entro cinque anni dal proprio ritiro dallo sport.
Ad affermarlo è stato Ben Smith, dottore commercialista e partner del servizio di gestione del patrimonio FLM, intervistato al World Football Summit sull’argomento.
«Nel calcio, hai 50 o 60 anni di pensione che ti aspettano e questo crea enormi problemi quando si tratta di procurarti un reddito. Naturalmente, molte persone si buttano in altre attività e il nostro messaggio per loro è: non sarebbe bello fare quelle cose per scelta, invece che per necessità?».
Come spiega l’esperto finanziario, in ogni sport ci sono percentuali variabili di atleti che riescono a conservare e far fruttare il proprio patrimonio, ma il dato si alza quando si tratta di calciatori. «La cosa non sorprende per una serie di ragioni – spiega Smith – una, ovviamente, è che quando guadagni molti soldi da giovane è sempre rischioso. Quanti di noi hanno preso grandi decisioni a livello finanziario a vent’anni?».
Nel calcio, così come in molti altri sport, il periodo in cui “devi fare davvero la differenza per le tue finanze è più breve, 15 anni in media, rispetto ai 40-45 nelle carriere più tradizionali, ma soprattutto all’inizio“.
I rischi che gli atleti corrono sono dei più disparati, “non solo diventare dipendenti da droghe o alcol” ma anche “gioco d’azzardo” o “spendere sempre troppo” per abiti o scarpe firmate. Ciò che soprattutto compromette le azioni finanziarie è però l’assenza di una vera istruzione di base, anche per riconoscere i cattivi consigli.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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