Con la guerra in corso le prospettive economiche sono caratterizzate da una elevata incertezza
L’impatto dello shock sui prezzi dei beni energetici porterà a un effetto al ribasso sul livello del PIL italiano nel 2022 di 0,7 punti percentuali, rispetto a uno scenario base con le quotazioni dei beni energetici sui livelli di inizio anno. Lo afferma l’Istat che sottolinea: «le forti tensioni geopolitiche hanno modificato sostanzialmente il quadro internazionale e la possibile evoluzione dell’economia italiana. La quantificazione puntuale degli effetti sulle prospettive economiche italiane della crisi geopolitica internazionale è estremamente difficile e legata all’ampia incertezza riguardante gli esiti del conflitto, per cui necessiterà di ulteriori analisi e aggiornamenti».
L’Istat evidenzia che le prospettive per l’economia italiana sono cambiate velocemente, in quanto a inizio anno mostravano un quadro favorevole. A febbraio la fiducia dei consumatori, su livelli storicamente elevati, aveva segnato moderate correzioni, con la componente clima futuro ancora in deciso aumento. Nello stesso mese, anche la fiducia delle imprese, era cresciuta dopo il forte calo di gennaio, in particolare nelle costruzioni e nei servizi di mercato. Ora le forti tensioni geopolitiche hanno modificato sostanzialmente il quadro internazionale e la possibile evoluzione dell’economia italiana. «Con l’impennata dei prezzi energetici l’attività economica verrebbe condizionata negativamente dal più basso livello dei consumi delle famiglie che si accompagnerebbe a una riduzione della propensione al risparmio. Rispetto allo scenario base risulterebbe più bassa sia l’occupazione, sia il saldo della bilancia di beni e servizi misurato in percentuale di PIL», si legge nella nota.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: PIXABAY
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