L’analisi del presidente di Elettricità Futura
Secondo Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità futura, associazione di Confindustria che riunisce le aziende di energia elettrica, con l’okay di Governo e Regioni agli impianti rinnovabili si potrebbero tagliare, entro il 2025, circa 27 miliardi di spesa annua.
«Per dare una soluzione strutturale alla grave emergenza energetica, ho chiesto a Governo e a Regioni di rilasciare entro giugno autorizzazioni per 60 GW di impianti che il settore elettrico è pronto ad installare nei prossimi 3 anni e che permetterebbero all’Italia di tagliare il 20% delle importazioni di gas dall’estero con un risparmio, a prezzi attuali, di 27 miliardi all’anno – ha detto Re Rebaudengo – un obiettivo assolutamente concreto e fattibile, un sogno che siamo in grado di realizzare».
Nel 2021, in Italia, gli impianti rinnovabili installati ammontano a 57 GW ripartiti tra: 22 GW di fotovoltaico, 19 GW di idroelettrico,11 GW di eolico,5 GW di altre energie rinnovabili.
«Siamo a un punto morto. La transizione energetica nel nostro Paese viaggia in forte ritardo, come dimostra la media delle nuove installazioni degli ultimi anni – ha proseguito – a causa dell’eccesso di burocrazia si riesce a installare solo un Gw di potenza all’anno. Con 60 GW di nuovi impianti rinnovabili si producono circa 90 TWh di energia elettrica. Ai prezzi attuali, produrre 90 TWh elettrici con impianti termoelettrici (370 €/MWh, valore PUN 11 marzo 2022) (450 €/MWh, valore PUN 7 marzo 2022) costa 33 miliardi; 90 TWh di energia elettrica rinnovabile venduta con i contratti a lungo termine invece costa 6 miliardi (ipotizzando un prezzo di 65 €/MWh, come per le ultime aste GSE)».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA/Constantin Zinn
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