A pesare sono la maggiore incertezza generata dalla guerra in Ucraina ed il rincaro dei prezzi
La guerra in Ucraina ed il rincaro dei prezzi potrebbero rallentare bruscamente le vendite al dettaglio nei prossimi mesi. Secondo il report del Centro studi Unimpresa la frenata dei consumi avrà un impatto sul PIL nel 2022, con una stima al di sotto del 3%, ed anche nel 2023 si prevedono ribassi.
Già a gennaio, quando il conflitto tra la Russia e l’Ucraina non era ancora iniziato, le vendite al dettaglio erano calate dello 0,5% su base mensile, spinte al ribasso sia dalla diminuzione degli acquisti di beni alimentari (-0,1%) sia di quelli non alimentari (-0,8%). Ora con le implicazioni della guerra i ribassi saranno maggiori.
«Il conflitto tra la Russia e l’Ucraina non sembra risolvibile nell’arco di un breve periodo – sottolineano gli esperti. – La guerra eroderà oltre un punto e mezzo percentuale di crescita. In questo quadro, il fattore maggiormente negativo è il rincaro dei prezzi dei beni energetici: l’aumento del costo del gas, dell’energia elettrica e dei carburanti per i veicoli ha un duplice effetto sulla spesa delle famiglie, poiché incide sia aggredendo il reddito disponibile sia riducendo le prospettive di fiducia».
Secondo Unimpresa le misure approvate venerdì dal Governo per compensare l’impennata dei prezzi dell’energia e dei carburanti (guarda qui) sono “insufficienti per risolvere un problema sia da un punto di vista temporale sia da un punto di vista di importo“.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
Ti potrebbe interessare anche: