
Il presidente del Consiglio ha dichiarato che entro due settimane arriverà un piano di diversificazione dell’energia. L’Italia acquisterà due nuovi rigassificatori
Al termine del Consiglio europeo, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato che la Commissione Ue discuterà l’ipotesi di inserire un tetto al prezzo del gas. «Abbiamo tenuto il punto sul fatto che per noi alcune misure sono state già intraprese: il sostegno alle famiglie e all’imprese per mitigare l’effetto dell’aumento del prezzo del gas e dell’elettricità, la tassazione dei profitti straordinari fatti dalle società produttrici e che commercializzano l’energia elettrica e anche la possibilità di mettere un tetto al prezzo del gas. Su tutto questo si è deciso che la Commissione discuterà ed esplorerà tutte queste opzioni con gli stakeholders, che sicuramente sono le grandi società petrolifere, le grandi società elettriche, le società di grande distribuzione e probabilmente anche altre» ha dichiarato il premier.
«Per maggio – ha aggiunto – avremo anche una proposta della commissione sulla possibilità di spacchettare la formazione del prezzo dell’energia elettrica da quella del gas, altro aspetto per cui bisogna aspettare un rapporto del regolatore europeo».
Il premier ha poi proseguito: «ci saranno 15 miliardi di metri cubi gas liquido dagli Usa per l’Europa e la Snam acquisterà due rigassificatori, ha fatto sapere Draghi. Contiamo di essere in grado di assorbire la nostra quota di gas che ci viene offerta dagli Usa. Oggi abbiamo in funzione tre rigassificatori. La disposizione del ministro Ciongolani alla Snam è ora di acquistare altri due rigassificatori galleggianti. Si ha la sensazione che i progressi siano molto rapidi, entro un paio di settimane potremo presentare un piano di rigassificazione dettagliato».
«Il 2% del Pil sulle spese per la difesa fu un impegno preso dal Governo italiano nel 2006. Quindi, 15-16 anni fa e sempre confermato da tutti i Governi da allora. Non credo ci siano state grandi discussioni in occasione di queste conferme e ora è tornato alla ribalta questo impegno, perché più urgente è venuta l’esigenza di iniziare a riarmarci. Per l’Italia, a differenza di altri Paesi, tutto ciò avviene all’interno della Difesa europea e una Difesa europea è fondamentale per poter arrivare all’integrazione politica» ha affermato Draghi in merito al capitolo Difesa.
In merito ad altre misure per affrontare il caro bollette il premier ha affermato: «Per quanto riguarda altri provvedimenti, faremo il Def. Vedremo».
Affrontato il tema della guerra in Ucraina. Il premier ha dichiarato che presto avrà colloqui con Vladimir Putin: «ho visto le parole del Santo padre, a cui vorrei esprimere la mia personale gratitudine e del governo. Vorrei ribadire che noi stiamo cercando la pace, io la sto cercando, veramente, gli altri leader europei, francesi e tedeschi in particolare, la stanno cercando. Hanno avuto, e avrò anche io, colloqui con Putin. Questa è la prima importante cosa da tenere a mente. Non siamo in guerra perché si segue un destino bellico. Si vuole la pace innanzitutto».
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/EPA/JULIEN WARNAND
Ti potrebbe interessare anche: