Da lunedì 4 aprile partono gli avvisi destinati agli enti comunali: sul piatto ci sono 400 milioni di euro
In base a quanto disposto nel Pnrr, oggi lunedì 4 aprile partono gli avvisi per la digitalizzazione delle Pa locali (lo avevamo visto anche qui). Il progetto coinvolge 22.353 amministrazioni, dai Comuni alle scuole pubbliche, attingendo a un bacino di risorse pari a 2,65 miliardi di euro.
I primi destinatari degli avvisi saranno i Comuni, cui sono destinati 400 milioni di euro per cinque tipologie di interventi, tutti nel segno della digitalizzazione.
In particolare i Comuni possono richiedere i contributi per rafforzare l’identità digitale (attraverso gli strumenti della Cie – Carta d’identità elettronica e dello Spid), lo slittamento dei servizi di incasso sulla piattaforma PagoPa, l’implementazione dell’appIO, il trasferimento online dei dati in possesso delle pubbliche amministrazioni, l’implementazione di una “piattaforma notifiche” per gli atti amministrativi aventi valore legale alle persone fisiche e giuridiche.
A questi scopi sono già stati predisposti dei progetti standard per i quali gli enti possono fare richiesta diretta; in questo modo ogni ufficio pubblico riceverà un finanziamento predefinito in base a tipologia del progetto, dimensione dell’ente e necessità specifiche.
Le risorse messe a disposizione saranno assegnate in base all’ordine di prenotazione ed erogate tramite voucher. A proposito di importi erogati, i piccoli Comuni che faranno richiesta per tutti e cinque i progetti di intervento riceveranno importi (indicativi) fino a 250mila euro; i comuni medi fino a 800mila euro e quelli più grandi da due milioni in su.
Secondo quanto dichiarato dal ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao, i Comuni “sono i più vicini alle esigenze dei cittadini“: è per questo che i primi avvisi partiranno proprio negli enti comunali, da considerarsi come “punto di partenza per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione“.
Il progetto poi riguarderà gradualmente anche Regioni, Province, scuole, università, enti di ricerca e Asl.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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