Soffrono anche le famiglie per l’aumento dei costi di materie prime e beni. Conseguenze negative sono previste per il Pil nazionale che fletterà dal 4,3% verso il 3% nel 2022
La guerra sta mettendo ko imprese e famiglie in Italia a causa dell’aumento del costo delle materie prime, dell’energia e dei beni alimentari, oggi difficili da reperire. A lanciare l’allarme è la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo che stima nel 2022 un incremento di spesa pari a 188 miliardi di euro per l’acquisto di beni e servizi da parte delle aziende italiane rispetto al periodo pre-bellico.
Le famiglie italiane subiranno l’impatto dell’aumento dei costi a seconda delle fasce di reddito. I più colpiti saranno i nuclei familiari più poveri che destinano percentualmente una quota più grande del proprio reddito per il pagamento delle bollette e per l’acquisto di cibo. Le famiglie più abbienti potranno invece assorbire i maggiori costi attingendo alla propria quota di risparmi.
L’onere aggiuntivo per nucleo familiare si colloca mediamente su 2000 euro.
Tutto questo si ripercuoterà in negativo sul Pil nazionale che fletterà dal 4,3% verso il 3%, con le imprese italiane che subiranno una contrazione del proprio margine operativo lordo: il rapporto Mol/fatturato, inizialmente calcolato al 9,1% per l’anno corrente, dovrebbe scendere all’8,6%.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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