Oggi morti 25 civili nel Donetsk e 27 feriti
«Negli ultimi due mesi – ha spiegato Biden – abbiamo continuato a inviare risorse e equipaggiamenti in Ucraina ad un ritmo serrato. Ci siamo assicurati che non ci fossero interruzioni nel flusso. Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, due mesi fa, abbiamo inviato sistemi di sicurezza per un valore superiore ai 3 miliardi di dollari. Questo è un investimento nella difesa della libertà e della democrazia». E rivolgendosi direttamente agli operai che fabbricano armi e missili che stanno venendo utilizzate in Ucraina, ha detto: «state permettendo al popolo ucraino di difendersi senza che noi rischiamo di entrare in una Terza guerra mondiale con l’invio di soldati americani».
Sarebbero circa 300 i civili ancora presenti nell’Azovstal nei suoi cinque rifugi antiaerei (in grado di resistere anche all’attacco nucleare). Circa 30 o 40 sarebbero bambini e feriti. Enver Tskitishvili ha spiegato: «Nel 2014, quando Mariupol è stata colpita direttamente dall’artiglieria pesante, abbiamo iniziato a pensare a cosa avremmo fatto se l’escalation fosse continuata. Abbiamo iniziato a ricostruire i rifugi antiaerei rimasti dall’era sovietica: c’erano 5 rifugi antiaerei capaci di resistere a un attacco nucleare diretto. E poi abbiamo iniziato ad allenarci. In tutti questi anni ci siamo allenati ogni giorno su come le persone potessero raggiungere i rifugi. Dopo il 2014 abbiamo capito che l’escalation era possibile e dovevamo prepararci».
Mario Draghi avrebbe detto, secondo quanto riferiscono fonti presenti, alla presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola: «ci sono dei momenti in cui la difesa dei valori europei è facile e altri, come oggi con la guerra, in cui è più difficile. L’unità dell’Europa è messa alla prova: dobbiamo difenderla con convinzione. L’Europa ha dato una dimostrazione di grande leadership durante la pandemia con la campagna di vaccinazione e il Next Generation EU, ma siamo indietro sul fronte dell’energia e dell’immigrazione. Sull’energia stiamo facendo molto a livello nazionale, ma le paure dei cittadini devono trovare una risposta in una maggiore coesione e solidarietà europea».
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA/EPA/SHAWN THEW
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