Il provvedimento è stato preso per tutelare la sicurezza alimentare dall’incremento dei prezzi dei cereali su scala globale
A tutela della sicurezza alimentare dell’India e dei Paesi satelliti a lei più vicini e più vulnerabili, il Governo di Nuova Delhi ha bloccato le esportazioni di grano con effetto immediato.
Il provvedimento è stato riportato nella gazzetta governativa della Direzione del commercio estero, che ha voluto frenare l’impatto dell’aumento dei prezzi su scala globale.
L’India consuma già la maggior parte del grano che produce ma, nel biennio 2022-2023, si era prefissata di aumentare l’export, portando all’estero almeno 10 milioni di tonnellate di grano.
La maggior parte di questo grano sarebbe stato acquistato da Paesi in via di sviluppo quali l’Indonesia, le Filippine e la Thailandia.
La chiusura delle esportazioni indiane arriva in un momento in cui il mondo deve sopperire a un terzo dell’export totale di grano e orzo rappresentato da Russia e Ucraina cui, il conflitto ha bloccato i porti e distrutto silos del grano.
In particolare l’Ucraina è responsabile delle esportazioni del 10% del frumento tenero destinato alla panificazione (18 milioni di tonnellate), oltre che del 15% del mais (27 milioni di tonnellate). Dati confermato da un’analisi di Coldiretti che ha parlato dell’effetto devastante della guerra sulla sicurezza alimentare.
Mentre grano, mais e altre commodities restano bloccate nei magazzini, diversi Paesi in via di sviluppo (ma anche quelli più ricchi) devono fare i conti con l’approvvigionamento di cibo.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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