Taglio del nastro oggi, si parte con Maria Falcone e Amitav Gosh. Business24 è sul posto per ascoltare le voci più importanti del panorama editoriale italiano
Parte oggi giovedì 19 maggio il Salone del Libro di Torino. È prevista una doppia cerimonia inaugurale con la lectio magistralis “I non-umani possono parlare?” di Amitav Ghosh sui temi ambientali e la crisi climatica, in collaborazione con Neri Pozza, e con Maria Falcone che inaugura il Bookstock, lo spazio dedicato ai ragazzi ricordando, a trent’anni dalla strage di Capaci, il fratello Giovanni.
«Quando perdeva, già da ragazzino, Giovanni si chiedeva “dove abbiamo sbagliato?”. Era un Giovanni cresciuto in un quartiere difficile, circondato da vecchie case dove si riunivano i piccoli trafficanti del quartiere – racconta Maria Falcone, per spiegare ai giovani riuniti nell’arena del Lingotto chi era Giovanni da piccolo – Giovanni non voleva essere un eroe. Voleva essere soltanto un bravo magistrato. Da piccolo voleva fare ingegneria navale, ma potevano entrare solo i primi cinque che superavano il concorso in marina. Arrivò settimo. Fu assegnato allo Stato maggiore perché aveva “attitudini al comando”. La scelta di fare il magistrato è stata di papà, che aveva in rapporto simbiotico con Giovanni. Scelse di fare il magistrato perché voleva fare contento papà ma anche perché in una Sicilia dove trovare un posto felice era difficile, lo è ancora di più oggi, lui scelse quella via perché poteva contare solo sulle sue capacità.»
«Non è facile dire perché la magistratura non ha sostenuto Giovanni come avrebbe dovuto. Ha subito più sconfitte di tanti altri, la gloria e consapevolezza di quanto importante è stato il loro lavoro sono arrivate dal successo del maxi processo contro la mafia, ma fino a quel momento Giovanni e Paolo (Borsellino, ndA) erano considerati il nemico pubblico numero uno.»
«Quando venne fatto il primo attentato a Giovanni, fallito, fu detto che se lo era creato da solo lui stesso quel finto attentato per “darsi più importanza”. C’era molta invidia, c’è sempre stata. Giovanni era molto amato negli USA tanto che quando Bush venne in Italia e chiese di conoscerlo successe il finimondo».
«Dopo la morte di Giovanni, Paolo Borsellino era in una situazione emotiva tremenda, e Cossiga continuava a dirgli di stare attento perché sarebbe stato il prossimo. Eppure andó avanti, come Giovanni. Falcone non era un santo ma aveva una grande propensione al sacrificio: era un uomo che sapeva di essere spacciato, “sono un morto che cammina”, mi disse. I ragazzi devono imparare a conoscere di Giovanni questo e portare avanti questo grande amore per le istituzioni democratiche».
L’edizione primaverile si intitola Cuori Selvaggi: presenti 893 editori di cui 542 con un proprio stand. Al taglio del nastro, segnale di ripartenza non solo per la città di Torino ma per l’intero settore dell’editoria italiana, partecipa il ministro della Cultura Dario Franceschini e il ministro della Scuola Patrizio Bianchi.
La kermesse ospiterà, nei cinque giorni di eventi, grandi ospiti internazionali come Jennifer Egan; Joe Lansdale; Joseph Stiglitz; Don Winslow; Benjamín Labatut; Toshikazu Kawaguchi; Mu Ming; Eshkol Nevo; Camilla Läckberg e Henrik Fexeus; e poi Joël Dicker e Annie Ernaux.
di: Micaela FERRARO
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