Zelensky dice no alle proposte di Kissinger di cedere i territori occupati
L’Ucraina non cederà parte dei suoi territori in cambio della pace. Ad affermarlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rispondendo alla proposta avanzata da l’ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger. «Dietro a tutte queste speculazioni geopolitiche di coloro che consigliano all’Ucraina di cedere qualcosa alla Russia, i “grandi geopolitici” sono sempre restii a vedere la gente comune – ha affermato il leader ucraino, sostenendo che Kissinger “emerge dal profondo passato” e il suo “calendario non è il 2022, ma il 1938“. – Qualunque cosa faccia lo Stato russo, c’è qualcuno che dice: teniamo conto dei suoi interessi. Nonostante migliaia di missili russi abbiano colpito l’Ucraina. Nonostante le decine di migliaia di ucraini uccisi».
«L’Ucraina – ha ribadito – combatterà fino a quando non riconquisterà tutti i suoi territori. Tutti coloro che difendono lo Stato stanno resistendo all’offensiva estremamente feroce delle truppe russe nell’est».
Intanto, secondo l’agenzia di stampa tedesca Dpa e il quotidiano Die Zeit, i Paesi membri della Nato si starebbero accordando per non fornire al Paese invaso blindati e aerei da combattimento. Gli Alleati, infatti, temono che la Russia possa prendere l’invio di tali aiuti come un’entrata in guerra.
Oggi lo Stato Maggiore delle Forze armate ucraino ha riferito che oltre 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk sarebbero state attaccate dalle forze russe. Il bilancio sarebbe di cinque morti e 12 feriti. «I nemici hanno sparato contro più di 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, distruggendo o danneggiando 47 siti civili, tra cui 38 case e una scuola. A causa di questi bombardamenti cinque civili sono morti e 12 sono stati feriti» – si legge su Facebook.
Un altro attacco sferrato a Lysychansk, nel Lugansk, ha ucciso tre persone. Lo ha annunciato il capo dell’amministrazione statale regionale di Lugansk, Sergiy Gaidai, su Telegram, come riporta Unian: «il nemico ha cercato di assaltare le nostre difese vicino a Ustynivka e allo stesso tempo ha distrutto questo villaggio e la vicina città di Lysychansk con l’artiglieria. Di conseguenza, due persone sono morte a Ustynivka e una nella stessa Lysychansk». Gaidai, in ogni caso, smentisce l’isolamento del Lugansk da parte dei russi: «non è stato tagliato fuori» – dice alla Bbc.
Un attacco con proiettili incendiari è stato segnalato dall’amministrazione militare regionale anche a Maryinka, nella regione di Donetsk. Lo riporta Ukrinform.
L’ambasciatore del Lugansk in Russia, Rodion Miroshnik, riferisce che nelle stesse due regioni sarebbero detenuti circa 8 mila prigionieri di guerra ucraini. «Ci sono molti prigionieri. Certo, ce ne sono di più sul territorio del Donetsk, ma anche noi ne abbiamo a sufficienza, e ora il numero totale si aggira intorno agli 8.000. Sono tantissimi, e letteralmente non si può dire che non ci siano più prigionieri. È molto, e ogni giorno se ne aggiungono letteralmente centinaia» – ha dichiarato al programma Soloviev Live, citato dalla Tass.
I russi avrebbero preso il pieno controllo del Mar D’Azov. «I porti delle regioni di Zaporizhzhia e di Kherson non saranno mai più ucraini – afferma un esponente del consiglio russo per l’amministrazione civile-militare di Zaporizhzhia, Vladimir Rogov, citato dall’agenzia russa Ria Novosti. – Sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il mar d’Azov sarà di nuovo, come era un tempo, esclusivamente un mare interno della Federazione russa».
L’obiettivo, tuttavia, rimane ancora la capitale. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha affermato a Davos, in occasione del Forum economico mondiale: «noi siamo un puzzle importante. Mosca non accetta che vogliamo far parte dell’Europa, vuole occupare l’Ucraina e credo che il suo obiettivo non si fermerà al confine. Non stiamo difendendo solo l’Ucraina, ma tutti voi perché abbiamo gli stessi valori. Questa è la più grande guerra in Europa dal secondo conflitto mondiale e dobbiamo fermarla».
Ha poi ribadito: «la Russia spera ancora di prendere il controllo della capitale ucraina. Non è un segreto che la priorità della Russia sia occupare l’intero Paese e l’obiettivo principale di Mosca è ancora la capitale dell’Ucraina, il cuore del Paese. È chiaro che non si tratta di un’operazione militare speciale, come sostiene la Russia. È il genocidio del popolo ucraino con bambini, donne e anziani uccisi».
Intanto, il consigliere della Missione permanente dell’Ucraina presso le Nazioni Unite, Serhiy Dvornik, denuncia il rapimento di bambini ucraina da parte della Russia. «Il rapimento di almeno 230 mila bambini ucraini, tra 1,4 milioni di cittadini ucraini deportati con la forza in Russia, è un crimine volto a distruggere la nostra nazione privandola delle sue giovani generazioni, che è una moderna manifestazione del colonialismo – ha dichiarato all’agenzia Ukrinform. – Non abbiamo dubbi che nelle strategie militari russe questa crisi dei rifugiati fosse prevista come uno degli esiti positivi della guerra. Così come la crisi alimentare. Tuttavia la Federazione Russa ha sottovalutato la disponibilità ad aiutare, l’ospitalità e l’impegno nei confronti degli ucraini dei nostri vicini e di altri amici. La Russia prende di mira i civili ucraini come parte della sua strategia militare in stile nazista».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/FERMO IMMAGINE
Potrebbe interessarti anche: