Putin ha stravinto le elezioni in Russia. Secondo le informazioni pubblicate sul sito ufficiale della Commissione elettorale centrale russa, rilanciate dall’agenzia russa Tass, è stato rieletto presidente con l’87,32% dei voti.Il candidato del Partito Comunista Nikolay Kharitonov è il secondo classificato con il 4,32%, seguito dal candidato del Nuovo Popolo Vladislav Davankov con il 3,79%. Il candidato del Partito Liberal-Democratico di Russia Leonid Slutsky è quarto, con il 3,19% dei voti.
Una vittoria scontata come molti, avversari e non, hanno sempre sostenuto. Putin è stato primo ministro o presidente della Russia ininterrottamente dal 1999 ed è il leader russo più longevo dai tempi di Joseph Stalin. Ormai domina da tempo il Paese in modo autoritario e si è preparato tutto ad hoc per non cedere il potere a nessun altro. Nel 2020 fece infatti approvare una riforma costituzionale che gli permette di rimanere al potere per altri 12 anni, cioè fino al 2036. Ed è possibile che possa farlo perchè nel 2036 avrebbe 83 anni, un’età ancora fattibile per guidare una Nazione. Inoltre non ha dovuto affrontare alcuna concorrenza significativa e il suo governo ha incarcerato i suoi più seri rivali politici, i politici dell’opposizione Alexei Navalny e Ilya Yashin.
E la sua carriera come leader russo è già lunga. Putin domina la politica russa da quasi 25 anni. Questo è il suo quinto mandato da presidente. Ha ricoperto la carica per due mandati dal 2000 al 2008, quando ancora la durata della carica era di quattri anni, con possibilità di rinnovo, mentre ora è di 6. E attualmente è in carica da quasi 12 anni, sempre per due mandati consecutivi. Solo dal 2008 al 2012, durante la presidenza di Dmitrij Medvedev, suo stretto alleato, Putin era stato primo ministro.
Il sempre più longevo leader al termine della giornata ha sottolineato che “il risultato delle elezioni dimostra che la Russia è una grande famiglia” e che c’è “totale fiducia dei cittadini sul fatto che faremo tutto come da programma“. Ed ha rivolto parole speciali di gratitudine ai soldati che combattono in Ucraina da oltre due anni: “svolgono il compito più importante che è quello di proteggere il nostro popolo“. Poi, Putin ha lanciato un monito a chi vuole sfidare la Russia: «Non importa quanto abbiano cercato di spaventarci, di sopprimere la nostra volontà, la nostra coscienza, nessuno ci è mai riuscito nella storia. Hanno fallito ora e falliranno in futuro». Ed ha messo in guarda la Nato che un conflitto porterebbe “ad un passo dalla terza guerra mondiale“. Ha avvisato che il Paese diventerà più forte, avvertendo gli avversari che “nessuno ci intimidirà o ci schiaccerà“. Putin, inoltre, ha rotto il silenzio sul suo oppositore morto in carcere circa un mese fa, nominandolo in pubblico e affermando che la sua scomparsa è stata un “evento triste“. Insomma Putin è più agguerrito che mai e ne promette delle belle ora che è al suo quinto mandato dopo già 24 anni trascorsi al potere. L’orizzonte ora è il 2030.
Non l’hanno presa bene i suoi oppositori. Tra i primi commenti, arrivati pochi minuti dopo che i media russi davano i primi risultati degli exit poll, quello del presidente ucraino, Volodymir Zelenski. «Putin è un uomo ubriaco di potere che vuole regnare per sempre. Questa persona deve finire sul banco degli imputati dell’Aja», ha detto il leader di Kiev. La Casa Bianca ha parlato di elezioni né libere né giuste, mentre dall’Europa ha tuonato la Polonia parlando di voto “non legale“. Migliaia di sostenitori di Navalny hanno organizzato proteste in varie città della Russia e presso le ambasciate russe all’estero per esprimere il loro rifiuto della rielezione. La moglie di Navalny, Yulia Navalnaya, ha invitato i leader mondiali a non riconoscere i risultati elettorali. Pechino invece si congratula. Il presidente Xi Jinping ha detto che “la rielezione riflette pienamente il sostegno del popolo”.