La società è stata ricondotta al boss mafioso in carcere con il 41bis
Sono tre le persone finite ai domiciliari a seguito dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Catania su un’azienda dichiarata fallita nell’aprile del 2021. L’azienda si occupava di servizi per le telecomunicazioni, i tre agli arresti sono il rappresentante legale della società e due socie e amministratori, i reti commessi sono di bancarotta fraudolenta, emissione di fatture per operazioni inesistenti e le condotte sono aggravate dal favoreggiamento del clan mafioso Pillera-Puntina.
L’ordinanza del gip prevede anche il divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per un anno, gli indagati “a fronte di un rilevante passivo fallimentare della società, pari a circa 800 mila euro, prevalentemente costituito da debiti verso l’Erario, avrebbero trasferito, a un prezzo non congruo, macchinari, attrezzature e posizioni contrattuali a una nuova società appositamente costituita, che di fatto, contesta l’accusa, ne ha continuato l’attività imprenditoriale” e sarebbero state “emesse fatture per operazioni inesistenti, con realizzazione di un indebito profitto, pari all’Iva non versata per 140 mila euro“.
Nell’inchiesta sono state aggiunte anche le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che “consentirebbero di ricondurre la società a Salvatore Pillera, capostipite dell’omonimo clan, attualmente detenuto in regime di 41-bis“.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
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